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    Toromania: bravo Juric, niente riserve col Cittadella. La Coppa Italia va onorata

    Toromania: bravo Juric, niente riserve col Cittadella. La Coppa Italia va onorata

    • Andrea Piva
    Milinkovic-Savic, Zima, Schuurs, Buongiorno, Singo, Ricci, Lukic, Vojvoda, Vlasic, Radonjic e Pellegri: è la formazione che è scesa in campo ieri in Coppa Italia contro il Cittadella. Niente turnover estremo, niente esperimenti: chi ha giocato dal primo minuto sono tutti titolari o potenziali tali: un importante segnale lanciato da Ivan Juric che ha dimostrato di tenerci alla Coppa Italia. 

    Spesso in passato è stata sottovalutata, snobbata, anche quando di fronte ci si ritrovava le big del campionato. Il Torino che nella sua storia è arrivato per ben 13 volte in finale (14 considerando la stagione 1968/1969 in cui il format prevedeva un girone finale a quattro squadre), vincendo in 5 occasioni, dal 1995 in poi è arrivata al massimo tre volte ai quarti di finale. Spesso negli ultimi anni è uscita agli ottavi senza affrontare la partita con il giusto piglio, senza crederci abbastanza: basti pensare al 2-1 subito l’anno scorso contro la Sampdoria quando Juric, in quel caso, schierò una formazione zeppa di riserve con Rincon arretrato a difensore centrale e Zaza centravanti. 

    La Coppa Italia va onorata, partita dopo partita: è un trofeo importante oltre che una porta verso l’Europa. Certo l’attuale format non facilita la vita alle squadre medie e piccole ma favorisce le solite grandi, che entrano in corsa agli ottavi e hanno anche il vantaggio di poter giocare in casa le varie partita a eliminazione diretta: provare però ad arrivare fino in fondo, cullare il più possibile questo sogno, per il Torino è un dovere.   

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