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Toromania: Belotti resta o parte? Una risposta da dare in fretta
Ma come fare a dare una risposta suò futuro di Belotti in tempi brevi, considerando che se dovesse arrivare un'offerta di 100 milioni da parte di un club straniero il 31 agosto il Torino non potrebbe fare altro che accettarla? L'unica soluzione è stringere un patto tra società e giocatore, ponendo un limite temporale all'eventuale cessione. In pratica il Gallo, per non mettere in difficoltà la società che ha creduto in lui e che lo ha fatto arrivare anche in Nazionale, dopo una determinata data dovrebbe rifiutare eventuali offerte. Una soluzione forse anacronistica con il calcio moderno ma che considerando il soggetto in questione, Belotti, potrebbe essere applicata. Il Torino e Mihajlovic non vogliono che si ripeta il caso Maksimovic: lo scorso anno a metà agosto il difensore serbo sembrava destinato a restare in granata, poi improvvisamente, alla vigilia del match di Coppa Italia contro la Pro Vercelli, non si è presentato all'allenamento ma è partito per la sua Serbia per forzare la società alla cessione. Cessione che è arrivata all'ultimo giorno di mercato, senza che il ds Petrachi riuscisse ad acquistare un altro centrale: la Dinamo Kiev rifiutò le proposte per Vida e al Celtic non piacque il cambio di offerta del Torino per Simunovic (avvenuta dopo che il difensore croato aveva già svolto le visite mediche) e fece saltare l'affare. La difesa del Torino è rimasta così incompleta per tutta la stagione, considerato che a gennaio è arrivato il solo Carlao dall'APOEL Nicosia, un giocatore destinato a fare la riserva e non il titolare.
Un episodio simile non dovrà ripetersi quest'anno ma con Belotti è impensabile che questo possa avvenire. Per rendere più semplice il mercato, oltre che la preparazione alla nuova stagione, è necessario che il tormentone sul Gallo smetti di essere tale e che la domanda sul suo futuro trovi al più presto una risposta.