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    Toromania: Belotti è un patrimonio nazionale, ma prima di tutto granata

    Toromania: Belotti è un patrimonio nazionale, ma prima di tutto granata

    • Andrea Piva
    A Vaduz Andrea Belotti ha trascinato con i suoi due gol e l'assist per Immobile l'Italia alla vittoria contro il Liechtenstein, nel frattempo Davide Zappacosta faceva il suo esordio con la maglia Azzurra. Qualche ora prima Joe Hart blindava la porta dell'Inghilterra contro la Scozia e, dall'altra parte del mondo, Josef Martinez entrava nella storia del Venezuela diventando il primo calciatore de La Vinotinto a mettere a segno una tripletta in una partita ufficiale. Senza dimenticare Marco, Benassi e Antonio Barreca, sempre più leader dell'Under 21 di Di Biagio.

    Gli impegni degli ultimi giorni delle varie nazionali hanno testimoniato come il Torino abbia un incredibile patrimonio tecnico e qualitativo da conservare e sfruttare nel migliore dei modi. Un patrimonio che nella parte granata di Torino non si vedeva da anni: giocatori giovani, la maggior parte senza esperienza a livello internazionale (tra quelli citati in precedenza l'unica eccezione è Hart) ma capaci di fare già la differenza con le proprie nazionali. 
    Mihajlovic ha ora il compito di far crescere ancora di più questo patrimonio attraverso il lavoro quotidiano, Cairo e Petrachi hanno invece quello di far sì che non vada disperso ma, anzi, che venga arricchito. A fine stagione, comunque vada per il Torino, non mancheranno le richieste di informazioni, i sondaggio e le offerte per i vari Belotti, Barreca, Zappacosta e compagni: il presidente e il ds granata dovranno quindi essere bravi a non cedere alle tentazioni e ai milioni che potrebbero arrivare dalle loro cessioni, anche perché le casse granata, la prossima estate, saranno comunque riempite dai soldi provenienti da Roma e Napoli per i riscatti, obbligatori, di Peres e Maksimovic, senza considerare poi altre cessioni minori, come ad esempio quella a titolo definitivo di Jansson.

    Belotti, in particolare, oggi è considerato l'elemento di maggior spicco di questo capitale, da solo rappresenta un vero e proprio patrimonio nazionale ma, innanzitutto, non va dimenticato che è un patrimonio del Torino. Per continuare a crescere come sta facendo, la società granata dovrà continuare a valorizzarlo e sfruttarlo ancora a lungo.

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