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    Toromania: Belotti capitano. Per sempre

    Toromania: Belotti capitano. Per sempre

    • Andrea Piva
    Mazzola, Ferrini, Sala, Zaccarelli, Cravero, Lentini, Asta, Ferrante, Bianchi, Glik e ora Belotti: contro il Palermo toccherà al Gallo ereditare quella fascia da capitano indossata negli anni dai giocatori simbolo delle varie epoche del Torino. Il provvisorio passaggio di consegne è avvenuto lunedì scorso al Franchi quando Mihajlovic ha richiamato in panchina Benassi, già ammonito: il centrocampista uscendo ha ceduto la propria fascia, insieme agli oneri e gli onori legati ad essa, al centravanti. 

    Ora che Benassi non potrà scendere in campo per via della squalifica e che Moretti (vice di Vives a inizio stagione e diventato momentaneamente capitano dopo la cessione del centrocampista a gennaio) ha abdicato in favore dei propri compagni, sarà Belotti a guidare il Torino dal primo minuto. Il Gallo non può che essere la scelta più naturale, d'altronde quella del capitano è una questione seria, la fascia non può essere indossata da tutti, specialmente quella del Torino che per storia e tradizione ha un peso notevole: ci vogliono braccia forti e un cuore grande per sostenerla, serve quello spirito da combattente che i vari Mazzola, Ferrini, Zaccarelli hanno fieramente ostentato. Il capitano, inoltre, è il giocatore simbolo della squadra, quello nel quale i tifosi si riconoscono, Glik ne è l'esempio: il difensore polacco ereditò la fascia da Bianchi dopo essere diventato un idolo dei tifosi per il celebre intervento su Giaccherini in un derby punito eccessivamente con il cartellino rosso da Rocchi. Belotti è il simbolo di questo Torino, oltre che essere un esempio in campo per i compagni: è il giocatore che non molla mai, che non si arrende fino a quando la partita non è terminata.

    Quella fascia Belotti non dovrebbe però portarla solamente domani contro il Palermo, il Torino dovrebbe cercare di proteggere al meglio il suo simbolo: Cairo ha provato a farlo inserendo una maxi clausola da 100 milioni di euro nel suo contratto, più che blindarlo, però, così facendo ha fissato il prezzo del giocatore e all'estero vari club (in particolare quelli inglesi) stanno valutando l'ipotesi di pagare l'intera clausola rescissoria. A quel punto sarebbe Belotti a dover decidere il proprio futuro: per convincerlo a restare è necessario un progetto ambizioso, serve che attorno a lui gli venga costruita una squadra competitiva. Il Torino merita di avere un suo Totti, un Maldini, un Zanetti o, senza guardare troppo lontano, un nuovo Ferrini: Belotti potrebbe diventarlo e va fatto di tutto affinché questo accada.

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