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    Toromania: battuti dal Covid e dagli episodi. Ma nulla è perduto

    Toromania: battuti dal Covid e dagli episodi. Ma nulla è perduto

    • Andrea Piva
    Quella contro il Crotone è una sconfitta che brucia, inaspettata per il modo in cui si è consumata. Il Torino sembra aver fatto dei passi indietro rispetto al recente passato ma, analizzando a mente fredda la partita dello Scida, non si possono non trovare degli alibi per quanto visto in quei novanta minuti. L’emergenza Covid, che ha privato Davide Nicola di diversi titolari in ogni reparto e i dieci giorni di stop forzat, ha certamente influito sull’esito finale della partita: altro che avvantaggiato perché più riposato, come sosteneva una settimana fa Simone Inzaghi, il Torino è apparso più stanco e meno lucido rispetto agli avversari. E anche più sfortunato. 

    Staremo infatti parlando di una partita diversa se il pallone scagliato da Federico Bonazzoli sull’1-1 fosse entrato in porta anziché sbattere sull’incrocio dei pali, così come quello di Amer Gojak sul 3-2, respinto dalla traversa dopo una deviazione con le punte della dita di Alex Cordaz. Nel calcio sono spesso gli episodi a decidere una partita e a Crotone, nonostante tutti i limiti mostrati dalla squadra granata, non si può certo dire che questi siano girati dalla parte del Torino. Certo, la classifica ora fa paura, ma nulla è ancora compromesso in ottica salvezza: ci sarà da lottare e sudare fino all’ultima giornata, ma evitare la retrocessione in B non è affatto impossibile. Anche perché non va dimenticato che il Torino ha due partite da recuperare. All’indomani del 4-2 dello Scida tutto sembra nero ma i giochi per la salvezza sono ancora aperti e questo Torino ha dimostrato, da quando è arrivato Davide Nicola, di avere i mezzi per poter evitare la retrocessione in serie B.

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