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    Toromania: Babbo Natale è granata e in dono ha portato una vittoria

    Toromania: Babbo Natale è granata e in dono ha portato una vittoria

    • Andrea Piva
    Come un bambino che la notte della vigilia attende con trepidazione l'arrivo di Babbo Natale, così il Torino (da Cairo ai tifosi, passando per Mihajlovic e i giocatori) attendeva il ritorno alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. A giudicare dal risveglio di questa mattina la squadra granata deve essere stata particolarmente brava: sotto l'albero, o meglio, in classifica, ci sono tre punti in più e una posizione guadagnata. Il regalo atteso da tre domeniche è finalmente arrivato, portato proprio da Babbo Natale.

    Il Babbo Natale che ieri sera si è visto dalle parti del “Grande Torino” era un po' diverso dall'omone vestito di rosso che arriva dalla Lapponia. Innanzitutto era vestito di granata, dalla testa ai piedi, aveva delle mani grandi, come quelle di Hart, capaci di arrivare su ogni pallone scagliato in porta dai giocatori del Genoa: non importa quanto fosse potente o angolato il tiro, con quelle mani è stato in grado di arpionare ogni pallone. I piedi erano come quelli di Belotti: micidiali davanti alla porta avversaria. Se n'è accorto anche Lamanna che al 48' ha dovuto raccogliere un pallone dal fondo della propria rete. La fronte possente sembrava quella di Rossettini, capace di respingere ogni cross che spioveva dentro l'area di rigore granata. La barba bianca era lunga è invece identica a quella del suo collega lappone. Pare che il colore derivi da un accumulo di stress causato da anni e anni passati in tribuna, mimetizzato tra i tifosi, a guardare partite del Torino. Sulla lunghezza hanno invece inciso l'infinita serie di passaggi tra Darmian, Glik, Pratali e Ogbonna in un Juve Stabia-Torino di qualche anno fa. 
    C'è anche chi giura di aver sentito parlare il Babbo Natale granata, affermando che avesse un accento dell'est Europa: serbo, per la precisione. Pare che al termine della partita, sentendo Juric prendersela con i raccattapalle in diretta tv, la sua indole di paladino dei più piccoli abbia prevalso sull'alone di mistero che lo circonda e che si sia lasciato andare ad una difesa dei giovani raccattapalle: “Sono bambini. Anche io potrei lamentarmi quando non ridanno la palla velocemente, ma sono bambini, guardano la partita…non prendiamocela con i bambini”.

    Poi, dopo essersi assicurato che tifosi, giocatori, dirigenti, fossero tutti soddisfatti del regalo ricevuto, è salito sulla sua slitta ed è tornato a casa. Secondo la leggenda, il Babbo Natale granata non abita in Lapponia ma la sua dimora è molto più vicina al “Grande Torino”, dovrebbe essere là, nascosta da qualche parte, sul colle di Superga.

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