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Toromania: altro che Donnarumma serbo, Milinkovic-Savic è il Chilavert serbo
È così che in un freddo mercoledì in cui il Torino ha svolto senza troppa fatica il proprio compitino, liquidando con un 2-0 le riserve di una modesta squadra di serie B come lo è il Carpi, a restare impresso nella mente è quello che è accaduto al 92': i granata guadagnano una punizione dal 25/30 metri e a incaricarsi della battuta è Vanja Milinkovic-Savic, il portiere, che lascia partire un destro violentissimo a giro e la palla che sbatte sulla traversa con l'estremo difensore avversario battuto.
Un gol solo sfiorato per il giocatore che al momento del suo arrivo in Piemonte il presidente Urbano Cairo soprannominò il “Donnarumma serbo”. Ma se proprio volete paragonarlo a qualche altro portiere, il nomignolo più adatto per Milinkovic-Savic è forse quello di “Chilavert serbo” o “Rogério Ceni serbo”: numeri uno ricordati, più che per le loro parate, per la grande abilità nel battere rigori e punizioni. Non a caso il brasiliano nella sua lunga carriera ha messo a segno ben 120 gol (di cui 60 su punizione) il paraguaiano di gol ne ha invece realizzati 62, alcuni anche con la maglia della propria nazionale e, finora, è stato l'unico portiere capace di segnare una tripletta.
Al 92' di Torino-Carpi Milinkovic-Savic ha dimostrato di avere le qualità tecniche per passare anche lui alla storia come portiere goleador. Sarebbe bastato che quel pallone si fosse abbassato di un paio di centimetri che già oggi dell'estremo difensore serbo si parlerebbe in tutto il mondo.