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    Toromania: allora anche Buongiorno è umano. Una partita no può capitare

    Toromania: allora anche Buongiorno è umano. Una partita no può capitare

    • Andrea Piva
    Allora è proprio vero che anche Alessandro Buongiorno è umano. Quasi ce lo eravamo dimenticati, visto il livello delle prestazioni che da mesi e mesi offre al Torino: prima di Italia-Venezuela, dove ha sofferto non poco Rondon, il centrale granata era stato praticamente sempre perfetto, annullando tutti gli attaccanti che era stato chiamato ad affrontare in campionato ma anche nelle precedenti occasioni con l’Italia. Ricordate Dovbyk in quell’Ucraina-Italia che è valso il primo posto nel girone di qualificazione all’Europeo? Molto probabilmente no e il motivo è per l’ottima marcatura che il vicecapitano granata gli riservò in quella partita. 

    Un passo falso in una stagione può capitare, la prestazione non brillantissima di Buongiorno in Nazionale non deve suonare come un campanello d’allarme, anche il proprio valore lo ha già dimostrato varie volte anche contro centravanti più temibili di Rondon. Il fatto che la prestazione negativa sia arrivata in un’amichevole (comunque vinta dall’Italia), giocata dall’altra parte del mondo dopo un viaggio pochi giorni prima di diverse ore, attraversando vari fusi orari, è una giustificazione in più.

    Buongiorno resta uno dei migliori difensori del panorama italiano, oltre che una risorsa per il Torino da tenere stretta, intorno a cui costruire qualcosa di importante. Anche perché per crescere ulteriormente, Buongiorno ha bisogno di esprimersi sempre di più in panorami internazionali. E sarebbe meglio se questa esperienza la potesse fare con la maglia granata addosso e non con quella di qualche altra squadra. 

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