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    Toromania: un Toro con il vizio dell'harakiri

    Toromania: un Toro con il vizio dell'harakiri

    • Andrea Piva
    Era da tanto tempo che il Torino non divertiva i propri tifosi come ha fatto ieri nei primi 75 minuti: gol a raffica - addirittura tre nel primo quarto d'ora, nessuno finora era riuscito in questo campionato) – giocate spettacolari da parte degli attaccanti, un esordio da titolare da parte di Lukic che lascia ben sperare per il futuro e una prodezza di Hart tra i pali nell'unica occasione avuta dal Pescara. Tutto stava funzionando a meraviglia. 

    C'è un difetto, però, che da inizio stagione è annidato nella testa e nei piedi dei calciatori granata: è il calo della concentrazione. Quando meno te lo aspetti la macchina Torino si ingolfa per qualche minuto e ieri ha rischiato un clamoroso harakiri. Se i ragazzi di Mihajlovic nel primo tempo erano riusciti a fare tre gol in quindici minuti, quelli di Oddo nel finale hanno fatto addirittura meglio, segnandone altrettanti in soli dieci minuti: autogol di Ajeti al 73', doppietta di Benali tra il 75' e l'83'. Più che per i meriti del Pescara, le reti biancoazzurre sono arrivate per i demeriti del Torino che ha fatto di tutto per facilitare il risveglio di una squadra che fino a ieri aveva il secondo peggior attacco della serie A.
    Il calo di attenzione è stato percepito anche dagli spalti: difficilmente si vede una squadra che al 73' è in vantaggio per 5-0 ricevere fischi da parte dei propri tifosi, eppure dopo la rete del 5-2 e ancora dopo quella del 5-3, più di un tifoso ha iniziato a mugugnare e a fischiare. Fortunatamente per il Torino ieri di fronte c'era un avversario inferiore sul piano tecnico, che vive un momento molto complicato sia per i risultati in campo che per quello che sta succedendo fuori. 

    La lezione impartita dal Milan nelle due partita giocate lo scorso mese, quando entrambe le volte i rossoneri rimontarono i granata, non è servita: il Torino continua ad avere momenti di sbandamento preoccupanti. Mihajlovic non è ancora riuscito a trovare una soluzione ma dovrà necessariamente farlo per far crescere la propria squadra.

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