Daniele Buffa/Image Sport
Toromania: Cairo toglie le ciliegine e compra al discount
Alessio Cerci, un giocatore di caratura tecnica in grado di cambiare volto a una squadra. Ciro Immobile, riscopertosi con Ventura goleador dall'appetito insaziabile; una coppia di gemelli capace di segnare 35 gol e riaccendere gli entusiasmi di un popolo. Tre giocatori chiamati per il Mondiale, con il volto pulito di Matteo Darmian complementare rispetto ai due volti da prima pagina, un capitano straniero (Kamil Glik) entrato a fondo nei cuori, il titolo di capocannoniere ritrovato per la prima volta dai tempi di Pulici e soprattutto lo sbarco in Europa che mancava da 20 anni. Ale & Ciro, due “ciliegione” sulla torta.
E' stata una prima parte di 2014 esaltante quella del Toro, e in estate la squadra ha fatto il possibile per prolungare il sogno: battuti svedesi e croati, superando dunque i play-off, è riuscita ad accedere alla fase a gironi dell'Europa League. Tutto era pronto, “apparecchiato”, la torta era nel forno con la sua solida base dagli ingredienti amalgamati negli anni da Giampiero Ventura; ad Urbano Cairo toccavano solo le guarnizioni. Poteva tenere quelle, bellissime, che aveva, oppure sostituirle con nuove altrettanto gustose. Ha scelto di vendere quelle che già c'erano, opzione in fondo legittima; ma poi, anziché in pasticceria, si è recato al discount per completare il dolce.
Ed ecco il sapore amaro. Perchè su quella torta ne ha poste alcune vecchie, stantie e insapori (Barreto e Larrondo) e altre che invece erano in svendita (Amauri). E così, quella splendida macchina da gol è diventata la più asfittica della categoria; e i sogni non sono più quelli scintillanti di poco tempo fa, ma solo di una salvezza che non sia affannosa. Il mercato è stato sconfessato, Nocerino, Sanchez Miňo e Ruben Perez restituiti ai mittenti. Nel frattempo, però, il Toro è riuscito anche ad accedere ai sedicesimi di finale di coppa, qualificandocisi dopo il girone; e fra dieci giorni ci sono gli ottavi di Coppa Italia. Di nuovo, davanti agli occhi di Cairo tutto è pronto. Proprio come quest'estate. Ma stavolta, gli ingredienti dovranno essere di prima qualità.
E' stata una prima parte di 2014 esaltante quella del Toro, e in estate la squadra ha fatto il possibile per prolungare il sogno: battuti svedesi e croati, superando dunque i play-off, è riuscita ad accedere alla fase a gironi dell'Europa League. Tutto era pronto, “apparecchiato”, la torta era nel forno con la sua solida base dagli ingredienti amalgamati negli anni da Giampiero Ventura; ad Urbano Cairo toccavano solo le guarnizioni. Poteva tenere quelle, bellissime, che aveva, oppure sostituirle con nuove altrettanto gustose. Ha scelto di vendere quelle che già c'erano, opzione in fondo legittima; ma poi, anziché in pasticceria, si è recato al discount per completare il dolce.
Ed ecco il sapore amaro. Perchè su quella torta ne ha poste alcune vecchie, stantie e insapori (Barreto e Larrondo) e altre che invece erano in svendita (Amauri). E così, quella splendida macchina da gol è diventata la più asfittica della categoria; e i sogni non sono più quelli scintillanti di poco tempo fa, ma solo di una salvezza che non sia affannosa. Il mercato è stato sconfessato, Nocerino, Sanchez Miňo e Ruben Perez restituiti ai mittenti. Nel frattempo, però, il Toro è riuscito anche ad accedere ai sedicesimi di finale di coppa, qualificandocisi dopo il girone; e fra dieci giorni ci sono gli ottavi di Coppa Italia. Di nuovo, davanti agli occhi di Cairo tutto è pronto. Proprio come quest'estate. Ma stavolta, gli ingredienti dovranno essere di prima qualità.