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Toromania: 2008-2020, in 12 anni tutto è cambiato, tutto è rimasto uguale
Eppure in questi 12 anni sono cambiati i direttori sportivi, gli allenatori, i calciatori, ci sono state un paio di comparsate in Europa League (più che positiva la campagna europea del 2014/2015, tutt’altro che memorabile quella della scorsa stagione, conclusasi ancora prima di iniziare veramente), ma anche diverse stagioni deludenti (alcune proprio pessime, come quella 2010/2011, chiusa all’ottavo posto in serie B). L’unico comune denominatore di questi 12 anni e un giorno è Urbano Cairo, non a caso ieri contestato a gran voce dai 300 tifosi presenti alla manifestazione e invitato a cedere la società, che in questo arco di tempo non è mai riuscito a far fare un vero salto di qualità al suo Torino.
Il Torino è al livello di 12 anni fa: non ha uno stadio di proprietà, non ha un centro per le giovanili, il Filadelfia è stato ricostruito (grazie all’omonima Fondazione di cui il Torino è solo una delle componenti) ma non è ancora stato completato, in società mancano figure di riferimento nei quali i tifosi possano riconoscersi (vedi Maldini al Milan o Zanetti all’Inter). E come 12 anni fa rischia la retrocessione. Tutto è cambiato ma tutto è rimasto uguale.