Il 2015 è stato complicato per la Primavera di Moreno Longo. I granata, infatti, avevano addosso gli occhi di tutti: bisognava confermarsi ad alti livelli dopo la sconfitta nella finale Scudetto contro il Chievo. Eppure, il Toro non si è fatto trovare impreparato, ma anzi, ha saputo trarre energie positive da tutte questa aspettative. E il 2015 è stato un anno da incorniciare. Tra Genova e Chiavari si è consumata un’impresa che mancava da vent’anni. Nella prima sfida, il Toro si è ritrovato sotto per 2-0 contro il Milan: la rimonta, i calci di rigore e il pass per la semifinale. Anche contro la Fiorentina è stata una partita per cuori forti, risolta soltanto ai tempi supplementari grazie alla tripletta di Morra. Poi, in finale contro la Lazio, la gioia più grande vissuta da Cairo nel suo decennio da presidente: Zaccagno para, Edera segna, e il tricolore numero dieci va sulle maglie granata. E’ una festa che permette alla formazione di Longo di giocarsi la Youth League e la Supercoppa Italiana, e anche in queste competizioni non sono mancate le emozioni e le soddisfazioni. Il Toro elimina il Senica, poi contro il Middlesbrough sfiora l’impresa: il 3-0 maturato in Inghilterra non spaventa i granata che, al ritorno, vanno sul doppio vantaggio, ma poi crollano nel finale. Gli applausi scroscianti di un Olimpico gremito rimane la scena più bella e più gratificante per i ragazzi di Longo. In bacheca, però, arriva un altro trofeo, perché la Lazio cede per 2-1 ai granata: è la prima Supercoppa Primavera nella storia del Toro. La squadra di Longo, in questo campionato, sta faticando, colpa anche dei tanti infortuni. Ma i granata hanno sempre saputo stupire: sono attese sorprese anche per il 2016. Emanuele Pastorella
