Torino preoccupato:| L'attacco si scopre sterile
Si sa che in serie B, chi ha la fortuna di poter disporre di un bomber efficace, solitamente è a metà dell'opera. Ovvero può considerarsi con un piede nella massima categoria, purché il resto della squadra sia appena all'altezza. Il Toro si strugge in questo dilemma. Con Ventura ha ritrovato coesione e gioco, non certo dettagli secondari. Ha conquistato il primato fino al fatidico traguardo del titolo d'inverno. Ma le difficoltà dell'attacco iniziano a pesare, non sulla classifica ma sul morale del gruppo e più ancora sulle aspettative dei tifosi.
MARCATORI - Rolando Bianchi è il leader dell'attacco granata, ma la classifica marcatori è eloquente. Il capitano è a quota cinque gol assieme a Sgrigna, entrambi però sono lontani da Tavano e Immobile che conducono con 13 reti. Antenucci è arenato a quota due. Insomma, per tornare a dare un'impronta al campionato, come era successo nella prima parte della stagione, il Toro deve ricominciare a far segnare i suoi uomini di punta. E per riuscirci deve ritrovare i migliori meccanismi di gioco. Certo, l'infortunio di Guberti ha scombinato non poco i piani di Ventura. Perché così è venuta a mancare una fondamentale fonte di ispirazione capace tra l'altro di collegare al meglio il centrocampo all'attacco. Le soluzioni alternative non hanno reso secondo le aspettative, anzi Antenucci si è intristito sacrificandosi in posizione laterale. E da qui sono nate le riflessioni di mercato su Gimenez, il talento argentino del Bologna che in effetti, aspettando il rientro di Guberti, avrebbe le qualità per rivitalizzare la fascia e tutto il fronte offensivo del Toro.
CAMPIONATO - Nell'attesa, il campionato propone una nuova chance contro l'Ascoli. Ieri Bianchi (un gol) e Antenucci (due gol) hanno preso le misure contro la Primavera, più brillante l'ex del capitano a dire il vero. Così come Sgrigna, autore di una doppietta. Bianchi però non è uno che si arrende, procede a testa bassa, si scatena dal dischetto in partitella aspettando il gol su azione. E dribblando le voci di mercato. Ma è possibile immaginare un Toro che tagli il traguardo più ambito a fine stagione senza il capitano? No. Meglio prefigurare un assetto nuovo, meccanismi più solidi e soluzioni più efficaci come quelle provate ieri da Ventura in allenamento. Per dare più compattezza al centrocampo e al tempo stesso per coinvolgere maggiormente la squadra nella fase offensiva e nella finalizzazione. Contro la Primavera inizialmente la squadra è apparsa lenta, poco lucida, ma con il passare dei minuti i movimenti sono diventati più fluidi. Questione di fiducia, oltre che di condizione atletica. L'impressione è che la forma sia quella giusta, da capolista. Manca solo un risultato che dia un fremito. Contro l'Ascoli l'occasione è troppo invitante: non si può fallire. Gol e certezze cercasi.
(Tuttosport - Edizione Locale)