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Torino: per Glik può essere l'ultima volta a Superga
IL PROGRAMMA
Le celebrazioni cominceranno fin dalla mattina, quando, alle 13.30, verranno aperte le porte del Cimitero Monumentale. Poi, alle 17, la Santa Messa presso la basilica di Superga: e l’emozione, inevitabilmente, sarà alle stelle. Per Don Riccardo Robella sarà la prima volta e il ricordo di tutti i presenti andrà ad Aldo Rabino, che per tanti anni ha avuto l’onore di celebrare il Grande Torino ogni 4 maggio. In serata, poi, l’iniziativa che partirà proprio da oggi: il simbolo di Torino, la Mole Antonelliana, verrà colorata di granata. Un modo ancora più unico e bello per sensibilizzare tutti i cittadini nel ricordo di una delle squadre più forti di tutti i tempi e di tutto il mondo. Ma, soprattutto, sarà una giornata particolarmente emozionante per il capitano del Toro, Kamil Glik, che per la terza volta leggerà i nomi degli Invincibili. E, forse, potrebbe essere l’ultima.
VOCI DI ADDIO
Il difensore è finito nel mirino di diversi club, specialmente inglesi e tedeschi. Dal Leicester di Claudio Ranieri, che si è appena laureato campione d’Inghilterra, al Newcastle di una vecchia conoscenza del calcio italiano, Rafa Benitez, passando per il Tottenham, mentre in Germania è il Borussia Dortmund la squadra più interessata. Infatti, tra qualche settimana, Mats Hummels lascerà i gialloneri e il tecnico Tuchel vuole un sostituto già pronto: il nome di Glik sembrerebbe quello più accreditato. Più tiepidi gli interessi dei russi dello Zenit e dei francesi del Monaco. Il presidente del Toro, Urbano Cairo, intanto, ha già fissato il prezzo: lascerà partire il suo capitano soltanto per una cifra superiore ai quindici milioni di euro, o comunque poco di meno. Tra il mercato ed l’Europeo con la sua Polonia, sarà un’estate particolarmente bollente per Kamil Glik, mai come adesso davvero vicino a lasciare la Mole, sponda granata. Un club cui, comunque andrà a finire, resterà molto legato: perché le emozioni che ha vissuto, e che vivrà oggi, a Superga, saranno indimenticabili.
Emanuele Pastorella