Toro-Gazzi: ciao ciao:| Duello Botta-De Feudis
Prime scelte che se ne vanno, rimpianti che si sommano, rischi che aumentano, dubbi che crescono. Dopo Gillet e Meggiorini, obiettivi primari di inizio mercato, sta per evaporare anche Gazzi. Ormai solo un miracolo potrebbe permettere al Torino di sparigliare in extremis le carte e recuperare il terreno perduto: perduto, fin qui, per precisa scelta presidenziale. Difatti quel miracolo, volendo, avrebbe pure un nome e un cognome, se mai si materializzasse cotanto colpo di scena: Urbano Cairo. Solo lui, con una mossa repentina quanto straordinaria, potrebbe ancora contro-sorpassare il Siena, schizzato nettamente in vantaggio nella corsa al mediano del Bari. Solo il presidente, varando a sorpresa una trattativa lampo con il ds pugliese Angelozzi e il procuratore del centrocampista, l’esperto Marrucco, potrebbe ancora riuscire nell’impresa di beffare Perinetti, lo stratega del club toscano. Ma Cairo dovrebbe improvvisamente porre in essere ciò che finora mai ha fatto e soprattutto mai ha voluto fare, per Gazzi: ovvero venire maggiormente incontro alle richieste del Bari, trovando altresì un accordo economico col centrocampista. Il che significherebbe aprire decisamente il portafoglio, una volta di più. Angelozzi chiede almeno un paio di milioni per cedere Gazzi (con pagamento triennale), in un’operazione che potrebbe allargarsi, con opportuni aggiustamenti economici, pure all’esterno Alvarez (e il Torino sulle fasce ha assoluto bisogno di rinforzi: riusciranno i vertici granata, nel caso, a trovare di meglio rispetto all’honduregno?). Gazzi, attraverso il suo agente, si era detto disposto a firmare per i granata un triennale a cifre diverse, ovviamente, tra serie B (subito 480 mila euro, premi inclusi) e la variabile di un Toro promosso A (aumento fino a 600 mila euro netti). Da una settimana abbondante Cairo aveva in mano tutte le armi in mano per concludere l’operazione: Angelozzi e Gazzi non aspettavano altro, ma i giorni sono passati invano senza che il patron granata si muovesse concretamente. La tesi cairota? Più il tempo passa, più il prezzo scende. Vero, ma finché non è spuntato il Siena, con strumenti (economici) che il Chievo, altro concorrente su Gazzi, mai ha potuto mostrare. E che il Torino mai ha voluto appoggiare sul tavolo da gioco, almeno fino a ieri sera.