Torino: elogio di Ventura, re Mida granata
Ventura è lo 'specialista' giusto per il Torino. Non tanto per i risultati, che sono comunque importanti (eccome), quanto più per il lavoro che l'allenatore genovese ha saputo fare con il materiale tecnico e umano a propria disposizione. Ancora una volta, così come gli era successo a Bari, Ventura ha saputo generare valore dai giocatori presenti nella sua rosa. In Puglia era successo con Ranocchia e Bonucci in difesa, Gazzi in mediana e infine in attacco con Barreto. Era il Bari delle meraviglie, che rinasceva e tornava ad assaporare il gusto del grande calcio prima di crollare miseramente sotto i colpi del calcioscommesse. Al Toro, invece, le uniche scommesse rimaste in mano a Ventura erano proprio quelle dei giocatori e del loro relativo rendimento: si guardi D'Ambrosio, ma anche Darmian, Glik, e per ultimo Rodriguez, senza dimenticare che Ogbonna ha vestito la maglia della Nazionale. Presi per poco, a metà o a titolo definitivo, questi giocatori ora valgono oro per i granata.
A metà campo, oltre alla riconferma di Gazzi, abbiamo assistito alla rinascita di Brighi: dato per finito e ormai ad un passo dall'addio al grande calcio, l'ex centrocampista della Roma nel Toro ha riscoperto di essere un grande giocatore, riacquisendo anche valore e appetibilità sul mercato. Il capolavoro 'venturiano' non è però concluso, perché proprio in queste ore abbiamo visto la lista dei convocati di Prandelli, nella quale era presente Cerci, un altro rigenerato dalla cura del tecnico ligure. Le uniche pecche, per le quali però c'è ancora tempo per rimediare, riguardano l'attacco. Tuttavia, effettuando una valutazione complessiva, il presidente Cairo non può che essere entusiasta di quanto valore abbia creato Ventura nel suo Toro.