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  • Toro da record:| Promozione vale 1 milione

    Toro da record:| Promozione vale 1 milione

    Analizzata da fuori, la notizia più bella è che nella rosa del Torino si sta allargan­do l’idea di dividere l’eventua­le premio promozione in parti uguali, tra tutti i giocatori, sen­za utilizzare alcun manuale Cencelli (calcistico) sulla base già soltanto delle presenze in campionato. Se effettivamente così dovesse essere, se così sarà, anche giovani come Su­ciu, Lys Gomis e Chiosa, de­stinati a non essere impegnati con continuità, godranno delle medesime condizioni di calcia­tori affermati come Bianchi,

    Ogbonna e Coppola, tanto per citare tre stakanovisti si­curi, tre pilastri. E nessuna di­versa variazione di censo coin­volgerà il difensore anziano po­co utilizzato piuttosto che il gio­vane esterno spedito sul prato spesso e volentieri; il secondo portiere piuttosto che l’attac­cante coinvolto marginalmen­te dal turnover; il regista qua­si insostituibile piuttosto che il mediano in lista di attesa. Il calcio, con le sue diversità an­che macroscopiche di rendi­mento e di impiego in partita, oltretutto non sempre accom­pagnate da altrettante coeren­ti differenze nell’ingaggio dei vari giocatori, esalta l’indivi­dualismo spinto, scava ideali solchi, rischia persino di far proliferare egoismi esasperati.


    La creazione di un gruppo (pri­maria chiave di volta, architra­ve di ogni successo) può però riequilibrare i piatti della bi­lancia, sotterrando invidie e di­visioni davanti a un superiore fine comune. Il Torino - questo Torino - ha cominciato a ragio­nare da gruppo vero fin dal ri­tiro, grazie alla cura Ventura. La disponibilità dei giocatori si è rivelata terreno fertile. Così non deve stupire che adesso, allorché si ragiona di premio promozione, nello spogliatoio si stia consolidando il partito di chi propone una divisione pari­taria del bonus: e qui si parla di soldi, di privilegi concreti, non di filosofia spicciola e parole al vento. Saper rinunciare a qual­che vantaggio economico per il bene di tutti non è da... tutti: e ciò vale in qualsiasi ambiente di lavoro.


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