Ventura ha trovato gli equilibri giusti per il suo Toro. La squadra granata forse non brilla e non è cinica come tutti i tifosi vorrebbero, ma è solida. L’impianto di gioco di base c'è e i cardini dell'undici titolare sono ben definiti. Dopo Gazzi, a metà campo anche Brighi si è preso il posto da titolare, confermandosi come una certezza. Sugli esterni oltre a Cerci anche Santana adesso è un perno inamovibile di Ventura. In difesa le cose funzionano, con la coppia Glik-Rodriguez che adesso si arricchirà della presenza di Ogbonna, pronto a rientrare forse già contro l'Udinese, domenica prossima. Sugli esterni di difesa c'è Masiello da una parte e D'Ambrosio dall'altra, ma Darmian è sempre pronto a dare il proprio contributo.

In attacco, infine, manca qualcosa, ma non la quantità: Meggiorini-Barreto è la coppia titolare, ma tra le 'riserve', o meglio alternative, c'è Bianchi con alle sue spalle Jonathas. E allora Ventura può star sereno. Quel che manca, però, è la concretezza. E questo un po' preoccupa: il Toro crea, e molto, ma finalizza poco. Anche questa settimana i granata lavoreranno per trovare una cura a questa 'malattia': in otto partite, quest'anno, il Toro non è riuscito a trovare la via del gol nell'arco di novanta minuti.