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    Torino, Ventura: 'Potevo allenare la Juve. Chelsea o Bayern? Meglio la Nazionale'

    Torino, Ventura: 'Potevo allenare la Juve. Chelsea o Bayern? Meglio la Nazionale'

    Poteva allenare la Juventus, è finito dalla sponda opposta di Torino. Giampiero Ventura, tecnico dei granata, ha ottenuto grandi risultati in provincia ma non è mai riuscito ad allenare una cosiddetta big: “E’ colpa mia. Io non ho percepito il momento in cui il calcio ha cambiato pelle. Per me, nella vita e nel lavoro, l’importante è essere, non apparire. Andavo poco e niente in tv, pensavo contassero i risultati. Il calcio stava invece diventando presenza mediatica e immagine, più che vittorie sul campo. E io non ho percepito questo mutamento in tempo. Quindi è colpa mia. 

    CHIAMATA BIANCONERA - Eppure la Juventus - come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport - avvicinò Ventura: “Devo dire che sono stato cercato da Lazio, Fiorentina e anche dalla Juve. Se il mio amico Marcello Lippi non avesse mollato dimettendosi, nel 1999, probabilmente a fine campionato sarebbe toccato a me. Invece chiamarono Carlo Ancelotti, che era fermo, mentre io allenavo il Cagliari. Se le cose che ho fatto in Sardegna o a Bari o a Lecce o oggi a Torino le avessi fatte con una grande squadra forse sarebbe cambiato molto, almeno per me".

    SOGNO AZZURRO - Ventura viene poi pizzicato sul capitolo Nazionale: "Mi piacerebbe allenare gli azzurri. Mi hanno proposto di guidare una rappresentativa nazionale lontano, mi garantivano tanti soldi, ma non ho accettato. Dico di più: se mi chiedessero, dico per fantasia, di scegliere tra Bayern, Chelsea e Nazionale azzurra non avrei dubbi. Allenare l'Italia sarebbe un tale onore che davvero non sarebbe paragonabile col più redditizio dei contratti".

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