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  • Torino, non solo Arão: nel mirino 4 stranieri per due posti

    Torino, non solo Arão: nel mirino 4 stranieri per due posti

    • Alessandro Salvatico
    Prima o poi Gianluca Petrachi lo farà, questo viaggio in Sudamerica di cui si favoleggia ormai da anni. Luciano Zavagno, l'ex terzino, continua ad inviare segnalazioni a Torino, quelle ritenute meritevoli vengono approfondite, dopodichè la società decide di intavolare la trattativa per alcuni di essi; e a questo servirà, se e quando arriverà, il suddetto volo transoceanico del direttore sportivo. Il club ha quattro giocatori, nel mirino, per due posti: uno da regista, l'altro invece è per un trequartista che preferibilmente possa agire anche da esterno offensivo (o viceversa).

    Per il primo ruolo, i granata guardano al Brasile, al Chapecoense dove - dopo aver discusso per l'acquisto di Lorenzi - hanno notato le prestazioni di Willian Arão, 21enne in prestito dal Corinthians. L'attenzione dei grandi club su di lui è recente, dunque basterebbe un esborso minimo - non superiore al milione di euro - per portarsi a casa un regista basso di grande qualità. Il principale concorrente di Arão è il solo non "latino" del poker d'assi in mano a Petrachi: si tratta del norvegese Jonas Svensson, centrocampista modernissimo dalle immense qualità, che si svincolerà dal Rosenborg. Non sarà facile, però, superare l'agguerrita concorrenza inglese e tedesca per il 22enne scandinavo.

    Spostandoci invece - sull'immaginario scacchiere tattico di Ventura - a ridosso delle punte, ecco che il Torino guarda ad altre due nazioni dell'America Meridionale, ossia Colombia e Argentina. Nel primo caso, l'obiettivo è puntato su Yuliàn Mejia, del Nacionàl di Medellin: anche per lui serve circa un milione. Il 24enne cercato anche dall'Udinese può giostrare sulla trequarti come in posizione di ala sinistra. Proprio come Rodrigo De Paul, vecchio pallino tornato molto di moda in queste settimane: la stellina del Racing de Avellaneda, 20 anni, rischia però di finire al centro di un'asta che potrebbe far lievitare la sua quotazione di mercato, arrivando fino a una richiesta di 5 milioni. Fuori budget, per i granata.

    Chiunque dovessero essere infine i prescelti, si tratta di giocatori che, indistintamente, faranno fare il salto di qualità di cui il Toro ha bisogno. Tutte le carte di questo poker sono calciatori extracomunitari: ma questo, grazie alle manovre orchestrare da Petrachi (il tesseramnto "fittiizo" di Barusso), non rappresenta più un problema per la società. Visto che i prezzi - salvo forse per De Paul - non sono affatti proibitivi, una sola cosa è richiesta al Torino per assicurarsi questi campioncini: muoversi in fretta.

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