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    Torino, Mihajlovic: 'Le pressioni mi piacciono, fanno parte del mio lavoro'

    Torino, Mihajlovic: 'Le pressioni mi piacciono, fanno parte del mio lavoro'

    • Andrea Piva
    Vigilia di Lazio-Torino, una partita importante per il futuro di Sinisa Mihajlovic la cui panchina è tornata a scottare dopo gli ultimi risultati e le ultime prestazioni al di sotto delle aspettative. L'allenatore granata, in conferenza stampa, ha presentato così la partita: “Vorrei spiegare alcune cose per essere chiari: ogni allenatore deve avere la sua idea di gioco e di calcio ma deve anche adattarsi agli uomini, ai momenti e alle situazioni. A me piace un Toro offensivo, che giochi per vincere e mai per non perdere e questo penso si sia visto spesso l’anno scorso. Quest’anno ci sono giocatori per giocare in modo ancora più offensivo, ma purtroppo dopo la sconfitta con la Juventus e i pareggi con Verona e Crotone abbiamo perso sicurezza. Dopo le due sconfitte con Roma e Fiorentina ho deciso di cambiare, per ridare vecchie certezze alla squadra: se gioco con quattro attaccanti, so a cosa vado incontro, e mi aspetto che i quattro facciano la differenza. Purtroppo Niang fino a oggi non l’ha fatta, Belotti ha segnato solo tre gol, Ljajic ha giocato una gara sì e una no. Per cui, se non vinciamo, devo pensare a non perdere: tre pareggi so che valgono una vittoria e due sconfitte, ma una sconfitta non aiuta mai, anzi, toglie autostima e sicurezze. Per questo motivo ci siamo affidati ai più esperti e a un modulo coperto: c’era bisogno di ridare compattezza, solidità ed equilibrio”

    Il tecnico granata ha parlato della Lazio. “Sicuramente ora stiamo meglio, ma è anche vero che abbiamo incontrato squadre importanti. E ora giochiamo con la Lazio e il Napoli. Ci sono alcuni momenti in stagione in cui bisogna stringere i denti e restare attaccati al gruppo, altri in cui mettere la freccia: ora noi siamo nella prima fase. Ci mancano 4-5 punti delle ultime partite. Ora incontreremo due squadre che sono più forti di noi ma se giochiamo come sappiamo e mettiamo in campo più convinzione e cattiveria allora possiamo fare risultato. Il nostro obiettivo è rimanere attaccati al gruppo per l'Europa, la classifica è molto corta. La Lazio è forte, è una squadra messa bene in campo, ha giocatori di qualità e una panchina lunga. Forse le manca anche qualche punto, per fare risultato dobbiamo dare una grande partita. La Lazio è insieme all'Inter la squadra più sorprendente del campionato”.

    Mihajlovic si è anche soffermato sulle pressioni e sulle critiche dei tifosi. “Le pressioni? Fanno parte del mio lavoro. Quando non ci sono non mi piacciono. Io vedo la squadra tutti i giorni, so come erano i giocatori prima e come sono ora: i tifosi possono fischiare, i giornali possono criticare ma io so cosa succede e so cosa posso aspettarmi. Abbiamo fatto qualche errore di troppo ma il campionato è ancora lungo. I fischi dei tifosi? Sta a noi tramutarli in applausi. Nelle ultime partite abbiamo fatto il massimo che potevamo fare”.

    Sulla formazione che scenderà in campo all'Olimpico. “Ci sarà qualche cambio rispetto all'ultima partita ma nessuna bocciatura. I punti che ci mancano non sono quelli di domenica con l'Atalanta o quelli a San Siro contro Inter e Milan: quelli sono stati tre pareggi meritati”.

    Infine, Mihajlovic ha parlato anche dell'imminente sessione di calciomercato. “A gennaio va preso sicuramente un centravanti, Sadiq ha dimostrato di non essere adatto a questi livelli. Mi aspetto poi che Niang, Boyé e Berenguer diano di più”.

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