Torino:| Manca cattiveria sotto-porta
Arriva a sei la striscia di risultati positivi da parte del Toro ma quanto rammarico per non aver sfruttato le numerose occasioni di raddoppiare e chiudere la contesa subito dopo il gol di De Vezze, quando il Piacenza sembrava al tappeto. I tre punti avrebbero lanciato la squadra di Lerda al quinto posto della graduatoria, ad appena tre lunghezze dall’Atalanta, terza. Come di consueto, rivisitiamo ora la gara con l’ausilio della statistiche. Decisamente favorevole al Toro il possesso palla, con oltre il 55% del totale, stessa cosa per i palloni giocati: 578 a 517. I granata sono poi avanti anche nella supremazia territoriale, ma in questo caso c’è molto più equilibrio nei dati. Nove minuti e trentotto secondi per Ogbonna e compagni, contro i nove minut i e cinque secondi del Piacenza.
La situazione si capovolge se si guardano le conclusioni: 14 a 11 per la formazione di Madonna quelle totali, e 7 a 4 quelle nello specchio della porta. Per ciò che concerne la pericolosità netto il vantaggio biancorosso, con 56% contro il 50 del Toro.
Passiamo ora alle statistiche individuali. Il giocatore che ha recuperato più palloni nel corso della gara, e non è una assolutamente una novità, è Francesco Pratali, con 36, seguito a distanza da Catinali (28) e Mei (26). Mentre per trovare il secondo granata bisogna scendere fino in quinta posizione, con Ogbonna a quota 22. Toro che primeggia anche nella speciale classifica dei passaggi riusciti: il leader è Garofalo a 54, mentre in secondo piazza c’è di nuovo Catinali. Terzo gradino per Ogbonna (39), con De Vezze appena dietro (38).
Infine, la graduatoria relativa alle conclusioni. Primo posto per Cacia, a quota quattro, dietro di lui un giocatore per parte: Bianchi del Piacenza e Scaglia con 3. Ai piedi del podio De Vezze a quota due, una delle quali aveva portato il Toro in vantaggio. Dati che rivelano come, a conti fatti, il pareggio sia sostanzialmente giusto. Ma chi ha visto la gara, con quella prima mezz’ora di fuoco, non può certo festeggiare per essere uscito indenne dal “Garilli”.