Torino, l'ex promessa Vailatti riparte dalla Serie D a 27 anni
L'aveva affermato con chiarezza Giovanni Zichella nel momento del suo insediamento sulla panchina del Chieri: voglio giocatori assetati di rivincita. Detto fatto, nel ritiro biancoazzurro al via sabato prossimo ci sarà anche Tommaso Vailatti, 27 anni, maglia granata cucita sulla pelle e desideroso di dimostrare che quelle ultime stagioni un po' così così rappresentano l'eccezione e non la regola. Perché l'esplosione nove anni fa del centrocampista tutto casa e Toro ha avuto dell'incredibile: 26 presenze in B (ed un gol) nelle due stagioni dell'esordio, rete del pareggio granata al debutto in A all'Olimpico contro la Lazio e ancora un centro sempre a Roma (questa volta contro i giallorossi) l'anno dopo. In tutto 86 presenze (16 in A) e 4 gol tra i professionisti con però poche presenze tra Ternana, Valenzana e Treviso nell'ultimo triennio, anche a causa di qualche infortunio di troppo. Zichella, che conosce bene l'estro e il talento di Vailatti non ha però avuto dubbi avendolo allenato nei Giovanissimi e negli Allievi granata: Chieri potrebbe essere il trampolino di (ri)lancio ideale per tornare tra i grandi. Vilatti si aggregherà così al gruppo biancoazzurro in partenza per il ritiro di Sciolze e dopo i primi allenamenti arriverà anche la firma sul contratto, anche per il feeling che il centrocampista ha subito stabilito con la società. 'Zichella per me è come un secondo padre - confida Tommaso - ed ho una fiducia incondizionata nel suo lavoro. Per questo quando mi ha proposto l'avventura Chieri non ho avuto dubbi. E' bastata una telefonata: in questi anni, anche nei momenti difficili, ci siamo sempre tenuti in contatto e mi è costantemente stato vicino. In più sono rimasto sorpreso dall'entusiasmo del presidente Gandini che sta costruendo una rosa validissima: si vede che ha grande entusiasmo e ambizione'. Sui valori morali di Vilatti non si discute. Dopo il fallimento del Toro fu infatti il primo insieme a Fontana a voler rimanere nonostante le mille incertezze sul futuro: 'Ho indossato la maglia granata dai sei anni e non potevo vedermi con un'altra casacca. Il Torino per me è tutto: ho vinto due campionati di B e ho segnato al debutto in A dieci minuti dopo essere entrato in campo, tutto con i colori che amo. Lasciare il Toro è stato un trauma, con Zichella a Chieri ritroverò un po' di quelle emozioni. Il mister è stato uno degli allenatori che mi ha dato di più insieme a Giacomo Ferri quando ero in Primavera. Poi, in prima squadra conservo uno straordinario ricordo di Novellino, che ha continuato a credere in me e mi ha fatto esordire, e di Camolese'.
(La Stampa - Edizione Torino)