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    Torino-Juve, il derby per Miretti e quel pulmino decisivo: il retroscena

    Torino-Juve, il derby per Miretti e quel pulmino decisivo: il retroscena

    • Francesco Guerrieri
    12 anni di Juve, 12 anni di derby. Dai campetti di terra nelle scuole calcio all’Olimpico Grande Torino. Mica male il salto di Fabio Miretti, uno che la stracittadina la sente più degli altri: “Sono sempre stato gobbo, dalla testa ai piedi”. Classe 2003, sangue bianconero. E' il pupillo di Allegri: sempre in campo da titolare o subentrato, ha saltato solo la gara col Maccabi in Israele, quella della vergogna di Agnelli. Oggi può raggiungere la 20ª presenza con la maglia della Juve, è in ballottaggio con McKennie per giocare mezz'ala nel 3-5-2. 

    DERBY PER MIRETTI - Dal derby di Miretti al derby per Miretti. Undici anni fa il Torino ha provato a soffiare Fabio alla Juve. Il ragazzo giocava nel Cuneo, sulle tribune osservatori di Juve e Toro lì, fianco a fianco, ogni settimana. Fabio rubava l’occhio ed era il primo nome sulla lista, da una parte e dall’altra. Il presidente era tifoso granata, così ogni 15 giorni Miretti si andava ad allenare col Torino. La dirigenza già si sfregava le mani, ma la Juve fece un’offerta irrinunciabile: “Ci avevano messo a disposizione un pullman che veniva a prenderlo a casa, lo portava agli allenamenti e lo riportava indietro”. Decisivo fu quel pulmino, per la felicità del piccolo Miretti che i cameretta aveva il poster di Nedved. 

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