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    Juric: "Non c'è stata unione al Torino. Non so dove allenerò, ma voglio la partita della vita"

    Juric: "Non c'è stata unione al Torino. Non so dove allenerò, ma voglio la partita della vita"

    • Redazione CM
    Alla vigilia di Atalanta-Torino, il tecnico granata Ivan Juric ha così presentata la partita in conferenza stampa: "Ho guardato la finale di Europa League, è stata una partita dura, l'Atalanta è stata bravissima in fase difensiva e in quella offensiva sono stati cinici, devastanti. Hanno fatto la finale perfetta. Anche domani sarà 3-4-3 contro 3-4-3, l'approccio sarà sempre lo stesso". 

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    "Provo una grande soddisfazione, sono orgoglioso per loro. Tre ragazzi che abbiamo cresciuto qua possono andare a giocare l'Europeo con l'Italia, dobbiamo essere tutti orgogliosi per loro". 

    Domani affronterete una squadra che ha già raggiunto l'obiettivo
    "Il nostro obiettivo è vincere. Manca una partita, contro il Milan abbiamo fatto una grandissima partita e dobbiamo ripeterla domani contro una squadra che ha la mentalità di esprimersi sempre al massimo. Poi vediamo la Fiorentina cosa fa".

    Domani rivedremo la stessa squadra vista con il Milan?
    "Mancherà Rodriguez che ha male alla caviglia e non potrà giocare dall'inizio, poi vedremo se ci sarà il bisogno di buttarlo dentro. A parte Rodriguez vorrei confermare la stessa squadra che ha battuto il Milan". 

    All'andata avevate fatto una grande partita, l'impostazione sarà la stessa
    "L'impostazione in questi anni è sempre stata la stessa. Loro hanno tanti giocatori da cambiare, se non gioca Zappacosta c'è Holm, in attacco hanno un altro tridente fresco. Sarà difficile ma dobbiamo avere una mentalità forte, voglia di fare risultato". 

    Qual è il tuo stato d'animo prima di questa partita?
    "Penso a preparare la partita, nei minimi dettagli. Sono stracontento della squadra, sarebbe la ciliegina sulla torta vincere. Poi bisogna aspettare la Fiorentina ma già fare più punti dell'anno scorso sarebbe bello". 

    Cosa manca per fare il salto di qualità e arrivare al livello dell'Atalanta?
    "Gasperini l'ho sentito prima della finale. La crescita dell'Atalanta parte tutta dal Settore giovanile da dove sono usciti tanti giocatori forti, sono riusciti a fare tante plusvalenze, costruire lo stadio, il centro sportivo. Il primo impulso è stato però il settore giovanile, che gli ha portato tanti giocatori come Kessie che hanno poi venduto bene. Noi in questi tre anni abbiamo fatto cose importanti, è a un buon punto. Devi essere bravo poi a investire. Consigli a Cairo? Non mi permetto di darli, vedrà lui cosa fare. C'è una base di giocatori giovani importanti, deciderà poi la società se tenerli. Bisogna anche vedere cosa vogliono fare i calciatori". 

    Pellegri può essere una risorsa per il Torino anche per il futuro?
    "Ci sono dei periodi in cui gli infortuni pesano. Il mio rammarico è di non averlo avuto a disposizione tanto in questi anni, se lui continua così può diventare un gran bel giocatore". 

    Ha rimpianti per questi tre anni?
    "Anche io penso che il Toro sia un'altra cosa, che non può essere questo. Non ho rimpianti, ho tanto orgoglio per quello che ho fatto però non si sono incastrate tutte le cose. Guardando tutto però abbiamo fatto un lavoro enorme, però c'è anche un disprezzo enorme da parte dei giornali. Io penso che ci voglia più unione da parte di tutti. E questa cosa è mancata. Tutti dovrebbero fare due passi in avanti, invece tutti mantengono le loro posizioni e rimane questa sensazione di negatività, se tutti avessero fatto due passi in avanti avremo visto un Torino diverso".

    Domani potrebbe trovare spazio chi non ha ancora giocato domani, come il terzo portiere?
    "No, dobbiamo fare la partita della vita. Non è una passeggiata". 

    Il tuo è un addio o un arrivederci?
    "Non lo so se ho lasciato il segno, penso che non abbiamo vissuto una gioia enorme. Questo viaggio è stato pieno di insidia, adesso voglio che vinciamo, che la squadra dimostri quanto è forte. Poi con tranquillità vedremo. Dove andrò il prossimo anno? Non lo so".

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