AFP via Getty Images

Torino, il sindaco mette in vendita lo stadio Olimpico: Cairo al bivio
- 5
Si va dalla richiesta formale all’Agenzia delle Entrate volta a ottenere l’estinzione delle ipoteche da 38 milioni pendenti dal 2005 sull’impianto, in scadenza a fine giugno, alla delibera di giunta varata lo scorso 18 febbraio, volta a promuovere la vendita dello stadio (alienazione per 99 anni del diritto di superficie) o l’accoglimento di una proposta di partenariato pubblico/privato ai sensi del codice dei contratti pubblici. Lo ricorda l’edizione odierna di Tuttosport.
Il patron del Torino, Urbano Cairo, nelle scorse settimane aveva commentato: «I destini dello stadio? Vedremo. Noi non siamo attori di questa vicenda. Ora abbiamo il prolungamento per 18 mesi, poi vediamo. L’acquisto dell’impianto? Parliamo di cose che si possono fare. Oggi non è possibile». Cairo finora si è sempre tenuto lontano dall’ipotizzare una discesa in campo nel solco del possibile acquisto dello stadio.
Al contrario invece del sindaco, che con le sue parole ha spalancato le porte a possibili acquirenti alternativi. Cioè soggetti privati non proprietari del club granata oppure (soluzione prioritaria oggettivamente più logica, pratica, efficace e sognata dai tifosi) candidati acquirenti sia dello stadio sia del Torino.
«Siamo in attesa di un riscontro dall’Agenzia dell’Entrate, auspico che non rinnovi le ipoteche. Intanto abbiamo previsto la prosecuzione della concessione nelle vigenti condizioni (contratto di affitto col Torino in scadenza al 30 giugno; ndr) per al massimo altri 18 mesi». Si tratterebbe di una proroga al più tardi al 31 dicembre 2026, definita nella delibera di giunta dello scorso 18 febbraio a tutela dell’attività sportiva del Torino e degli interessi della cittadinanza.
«Vediamo cosa succede per le ipoteche, intanto abbiamo garantito la continuità al Toro affinché possa continuare a giocare lì. Nel frattempo, però, abbiamo anche aperto a manifestazioni di interesse di eventuali altri operatori. Ma ribadisco, l’obiettivo è definire quanto prima una possibilità di implementazione di uno stadio che ci consenta come città di fare ragionamenti diversi dalla sola concessione (in affitto, ndr) che abbiamo in questo momento», ha aggiunto il sindaco.
«La questione dello stadio mi sta molto a cuore. E ora siamo aperti anche a manifestazioni di interesse da parte di altri operatori», ha concluso Lo Russo, riferendosi ad acquirenti alternativi al Torino. E solo la possibilità di acquistare contestualmente anche lo stadio potrebbe invogliare queste figure a entrare nel club granata, dicendo addio a Cairo dopo 20 anni.
Commenti
(5)Scrivi il tuo commento
Perché il comune di Torino non aiuta il Toro come fece col Della Alpi per i gobbi ? Ancora non si...