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    Torino, il segreto del primo posto è Radonjic: il serbo brilla e si candida già a colpo dell’estate

    Torino, il segreto del primo posto è Radonjic: il serbo brilla e si candida già a colpo dell’estate

    • Simone Gervasio
    Il Torino ha vissuto un’estate complicata. Tra un mercato partito a stento e le incomprensioni societarie e con giocatori importanti. Un’aura di pessimismo che ha accompagnato la squadra di Juric all’inizio della Serie A. Poi però il pallone è iniziato a rotolare e i granata sono partiti in quarta. Nelle prime 4 stagionali sono arrivate tre vittorie e un pareggio, frutto anche del genio e della sregolatezza che ha portato l’acquisto più azzeccato del Toro, Nemanja Radonjic.

    NUMERI - Il serbo si è subito messo sulle spalle le sorti dell’attacco del Torino e, a furia di dribbling e tiri in porta, ha contribuito già con 2 gol. Il primo era arrivato già in Coppa Italia nell’esordio contro il Palermo, il secondo nella sfida di ieri allo Zini con la Cremonese. La sua brillantezza tecnica e fisica sta facendo la differenza e mostrando il lato migliore di questo classe 1996 dal grande talento, finora spesso inespresso. Nemanja è arrivato a Torino in prestito dal Marsiglia, con obbligo di riscatto a 2 milioni più bonus, insieme a una vasta batteria di trequartisti. Con lui, per ora, anche Vlasic e Miranchuk ma non c’è dubbio su chi stia impressionando di più. Ed ecco che a queste cifre questo potrebbe essere stato davvero uno dei colpi dell’estate.

    CARRIERA - Nato calcisticamente nel vivaio del Partizan, la sua carriera ha vissuto varie peripezie già dalla giovane età. Passato anche per l’Accademia di Hagi in Romania, Radonjic aveva già avuto trascorsi in Italia tra Empoli e Roma. Proprio i giallorossi avevano investito ben 4 milioni su di lui, complice un innamoramento di Walter Sabatini, senza però che il ragazzo dimostrasse poi in campo continuità nei suoi lampi. Tornato in patria, disputa ottime stagioni e si guadagna la chiamata del Marsiglia che sborsa 12 milioni. Anche qui non brilla e viene parcheggiato in prestito all’Hertha e al Benfica. Tanti infortuni, tante panchine per scelta tecnica e altrettanti mal di pancia. Nell'ultima avventura, in Portogallo, ha giocato solo 11 partite e segnato un gol. Solo la cura Juric sembra funzionare con lui. Certo l’idillio è solo all’inizio però le premesse sono ottime. Basti pensare ai miglioramenti che, nello stesso ruolo del serbo, hanno avuto giocatori come Pessina e Zaccagni che hanno raggiunto picchi di rendimento nel sistema dell’allenatore croato mai raggiunti poi altrove. Lo stesso Brekalo, del quale Radonjic prende il posto, aveva concluso un’ottima stagione in quella appena passata.

    OBIETTIVI – Juric deve plasmarlo. Il serbo ha velocità e folate fuori dal comune ma pecca di continuità. In una delle ultime conferenze stampa, l’allenatore del Toro ne ha parlato così: “È forte, lo sappiamo, ma è da quattro anni che non fa quattro gare di fila per 90 minuti. Vogliamo portarlo al massimo delle condizioni. Il suo talento si intravede, ora vogliamo portarlo ad essere continuo. Non sappiamo cosa possa fare, magari esplode domani o chissà”. Un talento sempre sul filo dell’incertezza. Le uscite notturne, la vita sregolata, che lo ha portato anche a pesare 89 chili, lo hanno condizionato. Il serbo affronta tutto senza paura. Da giovane prospetto del Partizan non aveva nascosto il suo amore per la Stella Rossa. Alti e bassi, nervi che a volte saltano. Com’è capitato con l’arbitro Gersini che in Coppa Italia l’ha ammonito dopo un’esultanza con dedica rivolta al direttore di gara, per avergli annullato un gol. Se, ed è un se bello grosso, le bizze saranno messe nel dimenticatoio, ecco che la promessa potrà diventare finalmente certezza.
     
     

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