Torino, Gillet è carico:| 'Riscatto con l'Atalanta'
Dal viso di Jean François Gillet sparisce l'inconfondibile sorriso. Del resto la sconfitta non può conciliare il buon umore: a peggiorare la situazione ci si mette anche la consapevolezza che sarebbe bastato poco di più per ritornare da Udine con almeno un punticino in cassaforte.
E invece arriva un ko a bloccare a sette il filotto granata. La verità, Gillet, è che stavolta qualcosa non ha funzionato.
'E' vero, lo sappiamo. Non è stato il Torino brillante e fluido delle ultime settimane. Ma c'è un però'.
L'arbitraggio?
'No, non mi riferivo a questo'.Però al Torino sono stati negati due rigori alquanto evidenti.
'Dalla mia posizione è sempre difficile osservare e di conseguenza giudicare certi episodi che capitano nell'area avversaria. Mi hanno detto che in televisione parevano evidenti entrambi i rigori, sarà così: ma a che serve piangere sul latte versato? Ci dovrà servire, questa partita, come una lezione da imparare in fretta'.
Tornando al suo però?
'Sì, volevo dire che stavolta non siamo stati i soliti, nel primo tempo: non trovavamo i nostri abituali movimenti, l'Udinese ci ha messo un po' in difficoltà. Però io salvo il nostro secondo tempo e sottolineo che è dalla prestazione della ripresa che dobbiamo ripartire'.
Per l'obiettivo salvezza? Perché magari la piazza aveva cominciato a strizzare l'occhio ad altro.
'No, macché. Noi assolutamente no. Non possiamo perdere di vista la priorità assoluta che deve restare il mantenimento della categoria. Non possiamo e non vogliamo parlare di altro, indipendentemente dal risultato di Udine. La nostra stagione passa certamente dalle prossime tre, quattro partite: dovremo cercare di fare quello scatto per avvicinarci quanto più possibile alla linea dei 40 punti. Diciamo che prima diamo una bella sterzata al nostro percorso in campionato, meglio è'.Diceva che la ripresa del Friuli è da salvare, però in cosa i granata devono crescere?
'Se prendiamo da esempio il primo tempo, giocato male, in tutto. Ma sono sicuro si sia trattato soltanto di una questione di approccio alla partita'.E poi gli episodi...
'Sì, certo. Non siamo stati fortunati'.
Al Toro capita spesso con gli arbitri.
'Ma io ritengo che la classe arbitrale italiana sia di alto livello'.
Il fatto che l'Udinese nel turno precedente abbia protestato in maniera vibrante per i torti subiti può aver in qualche modo condizionato la direzione di gara contro il Torino?
'Non penso proprio. E onestamente spero proprio non sia così. Sarebbe una cosa grave e non ritengo assolutamente che sia questo il caso. Di sicuro dispiace se ci sono state situazioni che ci hanno penalizzato. Piuttosto dobbiamo concentrarci sul perché abbiamo concesso così tanto all'Udinese in avvio: è questo l’aspetto che deve maggiormente starci a cuore, non l'operato dell'arbitro'.
La palla stavolta non ha frullato.
'Il terreno di gioco in questo senso non ci è stato molto di aiuto. Perché era scivoloso e un po' sconnesso. E chiaramente non ha favorito la circolazione della palla come vuole Ventura: per noi, che ci basiamo su una tipologia di gioco precisa, è stato senza dubbio un aspetto penalizzante'.Qualche suo compagno ha detto che il pareggio sarebbe stato meritato: giusto o sbagliato?
'Il risultato più giusto era quello, il pari. Ma nel calcio non sempre gira tutto come dovrebbe'.
Sul gol dell'Udinese si poteva fare di più?
'Ho cercato di respingere, abbiamo avuto pure un po’ di iella'.
Adesso l'Atalanta in casa.
'Per vincere e riprendere la marcia'.Dispiace aver interrotto la striscia positiva?
'I record non devono interessarci, anche se possono fare piacere. Ciò che dispiace piuttosto è non essere riusciti a muovere la classifica. Dobbiamo ricominciare subito'.
(Tuttosport - Edizione Locale)