Torino fra Belotti ed Hernandez: la rischiosa tattica di Cairo
Per la punta mancante, danzando sulla corda tesa fra Davide Belotti e Abel Hernandez, la tattica che il Torino ha deciso di mettere in campo è un azzardo. Un rischio (si gioca per esempio sui paletti riguardanti i bonus e soprattutto il numero di presenze per il riscatto obbligatorio), per puntare al primissimo obiettivo in lista, senza possibilmente perdere il secondo (rispettivamente l'italiano e l'uruguagio). Di cosa si tratta?
Da settimane, i granata portano offerte all'Hull City per l'ex Palermo (l'ultima, proprio ieri). Tali offerte non soddisfano appieno i parametri minimi fissati dagli inglesi, già ampiamente rassegnati a una minusvalenza ma desiderosi di non perderci troppo; manca poco, per arrivare a quanto richiesto dai Tigers. Ma quel poco continua a mancare.
Perchè? La cosa è voluta. E il fine, per il momento, è non prendere il giocatore. Sottolineare: "per il momento". La volontà è infatti quella di aspettare fino all'ultimo momento utile per buttarsi su Belotti: l'acquisto di nuovi attaccanti da parte del Palermo, o un'improvvisa apertura dello spesso imprevedibile Zamparini. Uno spiraglio intravisto due giorni fa da Petrachi, e in cui Cairo ha infilato la busta con un'offerta (checché ne dica lo stesso patron rosanero).
Per ora non si è chiuso, ma il Torino continua a tenere sulla corda l'Hull City, mantenendo in caldo Hernandez, sperando in Belotti. Il rischio che quella corda si spezzi e che La Joya vada altrove, mentre contemporaneamente il Palermo si tenga il proprio centravanti, esiste; ma è una possibilità che i granata hanno deciso di giocarsi, sino in fondo.