Torino, Filadelfia: la storia infinita e nuove scadenze
La questione Filadelfia fa arrabbiare i tifosi del Toro, ancora una volta. Ritardi, slittamenti, improvvisate e soldi che non arrivano, così come le risposte chiare delle istituzioni. Il Tempio degli Invincibili è ormai raso al suolo e giace in pessimo stato ormai da 15 anni. Il popolo granata pensa a quanto ci sia voluto per mettere in piedi lo Juventus Stadium, abbattendo il ‘vecchio’ Delle Alpi e costruendoci sopra questa nuova struttura all’avanguardia: questo, parlando solo di tempistiche e non di soldi, fa già arrabbiare una buona parte dei tifosi del Toro.
Già perché 15 anni di attese, parole e promesse sono decisamente troppi. E stamattina, a Torino, a Palazzo Civico si è parlato ancora, prospettando tempi ancora più lunghi per la rinascita dello stadio Filadelfia che, tuttavia, non tornerà mai come prima. Questa però è ormai storia nota ed accettata: in quello spazio il Toro non giocherà più, al massimo si allenerà con la prima squadra, facendo forse disputare le partite della Primavera. Però quello spazio appartiene al Toro e alla sua storia: chi governa la città deve essere consapevole di cosa significhi quel rettangolo di gioco e di cosa rappresenti, al di là della propria fede calcistica.
Il sindaco Fassino questa mattina ha fatto leggere una lettera da lui stesso firmata, dove ribadiva l’impegno del Comune di Torino a versare i 3.5 milioni di euro pattuiti, specificando la rateizzazione di tale cifra oltre al ‘sollecito’ al presidente della Fondazione Filadelfia, Luigi Chiabrera, affinché entro il 15 maggio possa essere presentato il progetto definitivo e il piano finanziario relativo alla struttura. Concetti che hanno generato qualche perplessità, perché dell’esigenza di un piano finanziario da presentare entro una data stabilita si viene a conoscenza solo ora.
‘Perché Fassino non l’ha detto prima?’, si domandano alcuni rappresentanti della Fondazione, sottintendendo che se questa richiesta fosse arrivata tempo fa, forse, quei soldi oggi sarebbero già nelle casse dell’associazione. Al momento, invece, il saldo è ancora fermo a zero, a differenza invece della quantità di promesse e parole delle persone coinvolte, che risulta difficile da quantificare.