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  • Torino, Filadelfia: caos e parole in circoscrizione

    Torino, Filadelfia: caos e parole in circoscrizione

    • A.S.

    Non sono mancati nervi tesi, accuse e toni accesi nella riunione di ieri sera in Circoscrizione 9 a Torino. L'argomento era il Filadelfia: tante le accuse verso il Comune per una disparità di trattamento tra Torino e Juventus, molte anche le critiche verso chi ha fatto poco o nulla per dare un'accelerata al processo di ricostruzione del Tempio degli Invincibili. Sull'edizione odierna locale di Tuttosport si leggono le dichiarazioni dei 'protagonisti' di questo incontro. Giuseppe Ferrauto, in rappresentanza del Torino e di Cairo: 'Ci sono le condizioni per avere il Filadelfia in due anni. Non siamo mai stati così vicini. E il Torino Fc è stato promotore della Fondazione fin dagli albori: poteva lavarsene le mani visto che non è responsabile della demolizione, ma non si è disinteressato', poi il braccio destro di Cairo prova a divincolarsi da chi gli chiede dove siano i 3.5 milioni promessi da Cairo a Superga. 'Non ero presente, non so nemmeno se sia stato detto questo', ha ribadito Ferrauto, ricordando come l'editore alessandrino si sia impegnato a versare un milione di euro attraverso l'associazione dedicata alla mamma. Prove di pace tenta di crearle Gian Luca Vignale, vicepresidente del CdA della Fondazione e rappresentante della Regione Piemonte: 'Ci sono gli impegni concreti di Comune, Regione e Torino Fc, il Filadelfia si farà. Anche per la Regione Piemonte, che io rappresento, non è semplice recuperare 3,5 milioni, ma lunedì sceglieremo la banca per il mutuo e andremo avanti. Se tutti proviamo a remare nella stessa direzione riusciremo a ottenere il risultato'. Infine parla Gallo, assessore allo sport della Città di Torino, il più attaccato dai presenti: 'Siamo vicini alla realizzazione, è l’impegno pubblico che prendo in nome del Comune. E i 3.5 milioni sono già a bilancio, è dimostrabile. Il presidente della Fondazione? Sindaco e giunta stanno valutando i motivi che hanno portato alle dimissioni dei due precedenti incaricati. Vogliamo evitare un’altra situazione del genere: è un ruolo di grande responsabilità e non vogliamo che vengano sollevati dubbi sull’autorevolezza del futuro presidente'.

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