Vanoli-Torino, non è questione di feeling. Quello c'è, da settimane, forse mesi. Qui si tratta più del milione che la società di Urbano Cairo è chiamata a corrispondere al Venezia per strappare ai lagunari l'allenatore della promozione in Serie A. Del resto era cosa già nota: il contratto di Vanoli scade nel 2026 ma la clausola inserita al momento della firma permette all'allenatore di liberarsi prima del tempo, solo a fronte del pagamento di una cifra stabilità. Potevano essere 500 mila euro, con la sconfitta in finale playoff, invece ora il tecnico vale certamente di più come la clausola recita. Un milione, che il Venezia ha fatto intendere in qualunque modo di volere così com'è: senza contropartite, senza sconti, senza discussioni. Contropartita che il Toro avrebbe individuato in Dembelé, terzino di proprietà granata che proprio nell'ultima stagione è stato in prestito ai lagunari. Anche perché non si tratta di certo di una novità ma si qualcosa di cui Cairo e Vagnati erano già da tempo a conoscenza. Quello che i due club non vogliono è un tira e molla. Vanoli ha già comunicato ai lagunari la scelta di lasciare il club ed è su questo che il Torino potrebbe fare peso. Ed è ciò che il Venezia vuole evitare: libertà e riconoscenza per il tecnico sì, ma senza che però i patti non vengano rispettati.