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Torino, Cairo smentisce la trattativa con la Red Bull per la cessione del club: "Notizie false"
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TRATTATIVA IN CORSO - Da tempo il presidente granata è al centro di una forte contestazione da parte della tifoseria, delusa dai risultati di diciannove anni della sua gestione senza che la squadra sia mai riuscita a compiere il salto di qualità promesso. Contestazione che in estate è esplosa in maniera forte dopo la cessione improvvisa di Raoul Bellanova per 25 milioni di euro all'Atalanta: un’operazione, come spiega sempre La Stampa, che sarebbe stata portata a termine con l’obiettivo di rendere più appetibili i bilanci proprio per via della trattativa con la Red Bull.
CONTRATTI IN SCADENZA - Ci sono poi altri fattori che lasciano pensare che qualcosa bolla in pentola: lo scorso 4 maggio Cairo aveva annunciato il rinnovo del contratto del direttore tecnico Davide Vagnati ma, a distanza di quasi sei mesi, le firme non sono ancora arrivate e il dirigente resta in scadenza a fine stagione. Stessa situazione per il Responsabile del Settore giovanile, Ruggero Ludergnani, che è legato al Torino fino al 30 giugno 2025. Il prossimo 30 giugno a scadere sarà anche il contratto con il Comune per la concessione dello stadio Olimpico Grande Torino: la società granata finora non ha ancora trovato l’accordo per il prolungamento dell’affitto e Cairo non sembra intenzionato a intavolare una trattativa per l’acquisto dell’impianto, come invece vorrebbero da Palazzo Civico e come la Red Bull potrebbe essere intenzionata a fare.
LA SMENTITA DI CAIRO - Da parte di Urbano Cairo, per il momento, è arrivata una secca smentita riguardo alla trattativa: "Anni fa Ciuccariello, oggi Red Bull. Cambia il soggetto ma la costante è la totale falsità delle notizie pubblicate", ha dichiarato il presidente granata a TorinoCronaca.
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