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    Torino: Cerci-Ogbonna, destini incrociati

    Torino: Cerci-Ogbonna, destini incrociati

    • Andrea Scappazzoni

    Due settimane per risolvere le comproprietà (prima di arrivare eventualmente alle buste), e altrettanto tempo per allestire una rosa competitiva in vista della prossima stagione: i tempi del mercato del Torino (e delle altre compagini) sono questi. La lista della spesa è completa, ma come già ribadito a più riprese tutto o comunque molto dipenderà dal futuro di Cerci: nell'ambiente granata non traspare grande ottimismo, nel senso che se anche dovesse essere riscattato dal Toro, l'esterno avrebbe grandi probabilità di finire comunque altrove. Ora che al Milan hanno ridato fiducia ad Allegri, sembra proprio che l'allenatore ex Cagliari abbia richiesto Cerci per rinforzare l'attacco rossonero. Pertanto il Toro potrebbe lasciarlo partire, in cambio di quella dose di denaro necessaria ad arrivare ad almeno un paio di quei giocatori di cui necessita Ventura, in attesa di capire cosa ne sarà invece di Ogbonna.

    Tutto resta quindi fermo, per ora, in casa Toro: non si tratta di immobilismo, ma di fattori contingenti che costringono la dirigenza granata ad attendere per ufficializzare colpi in arrivo ed eventuali partenze. Peraltro, la mancata convocazione di Ogbonna per la Confederations Cup rischia di avere un' effetto collaterale' negativo per i granata, ma positivo per le pretendenti del difensore: senza l'azzurro addosso, il numero 6 del Toro rischia di perdere valore e - complice la non brillante stagione appena conclusa - le cifre proposte a Cairo e Petrachi potrebbero divenire molto differenti da quelle richieste proprio dal presidente granata. In queste condizioni, infatti, è difficile vendere Ogbonna anche 'solo' a 15 milioni di euro: se Cairo dunque decidesse di trattenere il giocatore almeno fino a gennaio, sarà necessario puntare su un'altra grande cessione per fare cassa. Ecco un altro indizio che porta al possibile addio di Cerci, peraltro nettamente rivalutato anche sotto l'aspetto economico. Per trattenere entrambi, infatti, la società di via Arcivescovado dovrebbe compiere uno sforzo non da poco, rinunciando ai possibili introiti derivanti da almeno una cessione. Tra poco più di due settimane, in ogni caso, se ne potrà sapere qualcosa in più.

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