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Torino, Cairo: "Io sono ambizioso, ecco cosa manca sul mercato"
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Come è maturata la scelta di Vanoli?
“Me ne ha parlato molto Vagnati che lo conosceva, lo seguiva, mi raccontava di questo suo calcio divertente e propositivo ma con attenzione alla fase difensiva Quando collaborava con Conte si occupava anche della fase difensiva. Poi l’ho incontrato, mi ha raccontato la sua carriera e ho visto in lui una voglia di fare e di affermarsi. Ho visto delle analogie con me da giovane, che ero assistente di Berlusconi e poi mi sono messo in proprio. Questo mi è molto piaciuto nel racconto che mi ha fatto”.
Contento di Zapata capitano? “Io condivido la scelta del mister di scegliere Zapata come capitano. Quando ne parlavo con Vagnati pensavo che fosse una buona scelta e sono contento che il mister lo abbia scelto".
C’è anche uno scarto tra le ambizioni della tifoseria e i risultati ottenuti?
“Se parliamo di ambizioni, per quel che mi riguarda nelle mie attività ho dimostrato di avere grandi ambizioni andando a fare anche cose imprevedibile. L’ambizione è il motore della mia attività, poi nel calcio bisogna anche fare i conti con le risorse. Non è un caso che d quando ci sono i diritti televisivi, dal ’93, in Italia abbiano vinto quasi sempre le stesse squadre a parte in treni, quando hanno vinto Lazio, Roma e Napoli. Dal 2012, da quando siamo tornati in Serie A, abbiamo avuto una stagione in cui ci salvammo, poi l’anno dopo siamo arrivati settimi anche se non era una nostra aspettativa, fu un risultato importante. Poi l’anno dopo arrivammo noni facendo però un buon percorso in Europa League. Poi nel 2019 siamo arrivati di nuovo settimi. Poi abbiamo fatto qualche investimento di troppo, eccessivo, come i 25 milioni per Verdi o i 15 per Zaza che non ci ha dato i riulsutati che avremo voluto, contemporaneamente è arrivata la pandemia che è stata un disastro per tutti. Per voler fare qualcosa con quegli investimenti in più abbiamo fatto qualcosa che ci ha penalizzato. Poi negli anni dopo abbiamo fatto meno di quello che avremo voluto per recuperare le perdite. Il Toro ha avuto sei bilanci in perdita di fila. Non penso sia una colpa il fatto di non avere 50 milioni da mettere ogni anno nel Torino. Ogni società deve fare un percorso di un certo tipo che per noi può essere attraverso lo scountig e il alvo con le giovanili. E’ giusto che il tifoso abbia aspettative più alte di quello che gli viene dato. Poi noi negli ultimi dodici anni siamo stati otto volte nella parte sinistra della classifica e negli ultimi due anni abbiamo sempre lottato fino all’ultima giornata per andare in Europa. Per cui il percorso non è del tutto negativo".
Cosa manca sul mercato?
“Ci serve ancora sicuramente uno o due difensori centrali e poi sicuramente un esterno sinistro. Poi a centrocampo direi che abbiamo giocatori di qualità e ricco, non credo che ci saranno da fare interventi a meno che non ci siano uscite. Poi in attacco è arrivato Adams che ha fatto diversi gol in Premier e segnare in Premier non è mai banale. Scamacca che da noi ha fatto grandi cose, al West Ham invece aveva segnato poco”.
Quali sono gli obiettivi?
“Oggi è meglio non fare proclami, siamo all’inizio di un nuovo ciclo, di un progetto nuovo. Oggi è importante lavorare come sta facendo il mister, poi vedremo. Facciamo step by step, questo non significa che io non abbia ambizioni importanti. Poi a un certo punto arriveremo anche a dichiarare i nostri obiettivi, ma ora dobbiamo fare le cose bene e velocemente, come detto servono ancora degli innesti”.