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    Torino, Cairo: 'Con Juric spesso litigavamo, ora non più. Per i tifosi non sono abbastanza'

    Torino, Cairo: 'Con Juric spesso litigavamo, ora non più. Per i tifosi non sono abbastanza'

    Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio TV Serie A dove, per prima cosa, ha ripercorso le tappe che lo portarono ad acquistare la società granata nel 2005: “Il Torino è un amore di famiglia. Nel 2005 stava per fallire e il sindaco di allora mi chiamò chiedendomi di acquistarlo per ripartire dalla Serie B. Mi convinse, anche mia mamma tifosissima mi spinse ad accettare. Ci sono stati momenti in cui ho avuto qualche ripensamento ma ho sempre raddoppiati gli sforzi”.

    Sul suo rapporto con i tifosi: “Mi rendo conto perfettamente che per i tifosi non sono abbastanza, in confronto al Grande Torino che era la squadra più forte d’Italia. Però il calcio è profondamente cambiato, oggi per competere devi investire delle cifre rilevanti e competi con delle squadra che fatturano 4/5 volte più di te. Non è così banale fare come l’Atalanta, che è un esempio virtuoso. Dobbiamo fare di meglio, abbiamo fatto una campagna acquisti importante rinunciando a certe cifre per cedere nostri giocatori. Buongiorno aveva un’offerta di 25 milioni più bonus, ho chiamato Percassi dicendo che avrebbe deciso Alessandro. Lui mi ha chiamato dicendo che voleva rimanere al Toro. I tifosi hanno ambizioni, giustamente, ma nel calcio non è così banale. Non credo di non fare le cose che andrebbero fatte, poi è chiaro che l’attività deve avere anche una sua sostenibilità. Altrimenti poi ci sono i fallimenti”.

    Su Buongiorno: “Buongiorno è rimasto al Toro convinto, sono rimasto molto contento. Era una scelta sua. L’ho visto crescere in maniera esponenziale, ha acquisito una forza assurda. Ha retto il confronto con Lukaku in modo incredibile, contro un giocatore difficilissimo da marcare. Ha un contratto con noi fino al 2028”.

    Sul rapporto con Juric: “All’inizio succedeva che spesso litigavamo, mentre adesso abbiamo trovato la quadra. Lo lascio molto fare perché so che ci tiene ad avere il controllo. Non mi sono fatto problemi a mettermi da parte, oggi i rapporti sono migliori e credo farà bene. Deve trasmettere quel fanatismo che ha a tutti i giocatori e farlo senza aver paura delle conseguenze. La squadra ha tutte le possibilità per fare bene, mantenendo i migliori e aggiungendo giocatori di qualità”.

    Su Radonjic:  “Il talento è importante ma va disciplinato. Ha delle grandi qualità, credo sia un ragazzo per bene ma deve riuscire a diventare un campione che sa sfruttare le sue potenzialità. Ha 27 anni, non può accontentarsi di essere un giocatore che ti fa emozionare. Deve avere continuità, lo può e deve farlo. Non può finire la sua carriera a questo livello”.

    Su Zapata: “Zapata è un grande calciatore, lo avrei voluto prendere qualche anno fa ma poi è andato all’Atalanta. Sta ben fisicamente, può fare reparto da solo. Mi aspetto molto da lui. Non dimentichiamoci di Sanabria. Credo che loro possano fare una bella coppia d’attacco ma deciderà Juric”.

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