Torino, Birsa difende Bianchi:| 'Non colpevolizziamolo'
La storia si ripete, altro che... storie. Il riferimento è ai quattro gol al passivo, lascito di Cagliari e Parma, e quindi fanno otto. Tanti gol, autentici schiaffi subiti senza alcuna reazione. Certo, un'esagerazione alla luce delle partite di cui sono stati protagonisti i granata. Ma anche una realtà con cui inevitabilmente tocca (e sarà meglio farla in fretta) confrontarsi. Perché con quel fardello sulle spalle neanche il Barcellona vecchia maniera saprebbe come uscirne. A Parma come a Cagliari il passivo (contenuto in Sardegna, vistoso in Emilia) è maturato dopo che il Torino aveva mancato più di un match-ball. Un mare di match-ball a ben vedere. E altri potenziali, non diventati tali per errori di misura nell'ultimo passaggio. Ma questo è vero soprattutto per la sconfitta maturata a Is Arenas, mentre ieri gli uomini assist hanno assolto al meglio il loro compito. In particolare Valter Birsa, che a questo punto sarebbe riduttivo considerare soltanto il sostituto di Alessio Cerci. Certo resta il dubbio di cosa avrebbe potuto combinare l'ex viola, assente per squalifica, negli ampi spazi concessi dagli uomini di Donadoni a inizio ripresa. Ma nulla si può imputare a chi ne ha fatto le veci. Al meglio. La buona notizia proveniente da Parma (almeno una ce n'è) è che il pacchetto degli esterni ha definitivamente un nuovo protagonista, capace di sfruttare ogni chance concessagli. Ieri Birsa ha creato e Santana ha realizzato. Come avevano fatto in tempi recenti appunto Cerci e pure Stevanovic. A differenza invece del Bianchi di giornata, del Barreto di questi tempi strani, del Meggiorini di tante giornate un po' così. Quelli che le occasioni le sfruttano a corrente alternata, a essere generosi e con un po' di voluta approssimazione. Insomma, di chi sarebbe deputato per ruolo e censo a risolvere i problemi dei compagni. Match-ball, dicevamo, che se sfruttati avrebbero affossato Cagliari e Parma e cambiato il corso di questa storia. All'ennesimo errore del suo capitano, il tiro non irresistibile respinto da Mirante a metà ripresa, Birsa sconsolato ha allargato le braccia, come a dire 'cos'altro posso fare per te?'. Reazione che un'ora dopo lascia spazio alla diplomazia verbale: 'Non è il caso di colpevolizzare Rolando, lui ha risolto tante situazioni. Certo il rammarico c'è, perché non siamo stati capaci di chiudere la partita quando ne abbiamo avuto la possibilità'. Chance sfiorata anche in proprio: 'Quel tiro respinto dal palo l'avevo visto dentro'. Sarà per la prossima, anche se lo sloveno, da bravo soldatino, non accampa pretese: 'Il mio compito è farmi trovare pronto, poi è compito di altri decidere chi meriti di partire dall'inizio'.
ZERO ALIBI - Concetti che si ritrovano anche in Mario Santana, che rispetto al compagno si mostra più esplicito: 'Abbiamo dominato la partita, questo bisogna dirlo. Fossi nei giocatori del Parma non sarei così contento, perché per 70’ in campo c'è stato solo il Toro e un motivo dovrà pur esserci. Abbiamo avuto tante occasioni per raddoppiare, per garantirci quei tre punti che sarebbero stati fondamentali per il nostro cammino. Poi c'è stato quell'episodio di Ogbonna che ha lasciato il segno. E nell'ultimo quarto d'ora abbiamo svaccato (testuale, ndr)'. Sincero e diretto, l'argentino ne ha anche per se stesso: 'Certo, sono contento per il gol. Non per la mia partita. Non è che abbia combinato molto. Devo essere più determinante'. Santana parla e passa Barreto, sorprendentemente rimasto a guardare per quasi tutto il match. Il brasiliano si concede per una foto a un piccolo tifoso e poi scappa via a testa bassa. Lo segue Bianchi, che non abbassa la testa, ma nemmeno risponde a chi gli chiede un commento su quanto è accaduto. Il punto è che le risposte si attendono sul campo e tardano ad arrivare. Il gol resta un problema per questo Torino. Lo era pure per il Parma, dicevano, ma ieri Amauri lo ha risolto alla sua (vecchia) maniera: tanta rabbia, non affievolita, anzi, dagli iniziali errori sottoporta o dalle parate di Gillet. Bianchi non ha mostrato la stessa determinazione e magari qualcuno tirerà fuori la solita storia del contratto, della mancata sicurezza. Ma a questo punto le chiacchiere stanno a zero, come gli alibi. E come troppo spesso accade alla casella dei gol realizzati dalle punte granata. Una reazione è dovuta. Altrimenti, a dirla con Santana, c'è il rischio che il Toro... svacchi. Gioco di parole involontario quello dell’argentino, ma riuscito.
(Tuttosport - Edizione Locale)