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    Torino, Belotti travolto dall'amore dei tifosi: 'Resta con noi'. Superga può cambiare il futuro del Gallo?

    Torino, Belotti travolto dall'amore dei tifosi: 'Resta con noi'. Superga può cambiare il futuro del Gallo?

    • Andrea Piva
    Non c’è giornalista o tifoso del Toro che questa sera non vorrebbe poter leggere nella mente di Andrea Belotti (foto Ansa). Chissà cosa gli ha lasciato dentro la giornata di oggi, per lui una vera e propria full immersion nell’affetto del popolo granata, dimostrato con applausi e cori prima al Filadelfia poi a Superga, dove a ogni passo c’era qualcuno che gli chiedeva un autografo, un selfie e gli ripeteva una sola frase: “Resta con noi”. In quel momento il Gallo sarebbe rimasto lì a firmare autografi a non finire: se non fosse stato per gli addetti alla sicurezza che di forza lo hanno trascinato sul pullman della squadra, dopo aver omaggiato il Grande Torino alla lapide, Belotti ora sarebbe ancora sul piazzale di Superga a fare foto e lasciare la firma su quaderni, maglie, zaino e altro ancora. 

    Sul pullman è salito mentre centinaia di persone intorno a lui cantavano “Un capitano, c’è solo un capitano”. Certo tutto questo amore non lo ha completamente sorpreso, quanto i tifosi del Torino tengano a lui lo sa bene, ma queste ennesime dimostrazione d’affetto, nella prima ricorrenza del 4 maggio post restrizioni da Covid, un segno dentro glielo avranno lasciato. Un segno, forse, l’avrà lasciata anche l’omelia di Don Riccardo Robella che a un certo punto ha deciso di rivolgersi proprio ai giocatori: “Vi lancio una sfida. Ciascuno di noi ha delle ambizioni e sono convinto che l’ambizione di un giocatore sia militare in una grande squadra. La sfida è questa: fate diventare grande il Toro”.

    Il Gallo non ha rilasciato dichiarazioni, la sua voce la si è sentita forte quando è stato chiamato a leggere i nomi delle 31 vittime dell’incidente aereo del 4 maggio 1949. “I campioni d’Italia, Bacigalupo, Ballarin Aldo, Ballarin Dino” ha urlato circolato dai compagni e dai tifosi, proseguendo poi con tutto l’elenco in ordine alfabetico fino ad arrivare alla lettera M, quella di Valentino Mazzola. Belotti non si è limitato a leggere il nome del numero 10 del Grande Torino, ma ha voluto aggiungere una sottolineatura: “Il nostro capitano, Valentino Mazzola”. Certo, quel “nostro” non si può considerare come un indizio sulla sua scelta finale, ma oggi ancora di più risulta difficile pensare a un Toro senza Belotti e un Belotti senza il Toro. Sarà bastato tutto questo a convincerlo a rinnovare e restare?

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