Torino, a Superga muore un tifoso granata colto da malore
E' stato un 4 maggio a dir poco intenso, quello che ha vissuto la città di Torino. Una mattina di scoperte, con un grande corteo a girare per il Cimitero Monumentale, fra le varie lapidi che costellano la storia granata, il monumento eretto a memoria del Grande Torino e infine le tombe dove riposano loro, gli Invincibili. Al Filadelfia, un concentrato di eventi, 10mila persone e la tensione scaturita dal gestaccio rivolto dal sindaco Fassino ai tifosi. A Superga, nel pomeriggio altre migliaia di tifosi a celebrare il 65° anniversario: quelli che hanno preferito farlo alle storiche ore 17:04, in barba alla partita di campionato. E a sera, con la squadra, altri 25mila torinesi sono saliti al Colle.
Ma il 4 maggio non è tale se, oltre al ricordo, all'orgoglio e alla passione, non riserva anche dolore. E così è stato come mai prima, ieri: Francesco Giraud, un tifoso che come gli altri stazionava sul piazzale davanti alla basilica dello Juvara, intorno alle 20:30 si è accasciato improvvisamente al suolo; i soccorsi - forse tardivi - hanno cercato a lungo di rianimarlo, ma il suo cuore granata aveva già cessato di battere. Morire il 4 maggio, a Superga, è davvero qualche cosa di incredibile. Il mondo del Toro si stringe intorno alla famiglia di quest'uomo, iscritto a un Toro Club della provincia, circondato di affetto.
Ma il 4 maggio non è tale se, oltre al ricordo, all'orgoglio e alla passione, non riserva anche dolore. E così è stato come mai prima, ieri: Francesco Giraud, un tifoso che come gli altri stazionava sul piazzale davanti alla basilica dello Juvara, intorno alle 20:30 si è accasciato improvvisamente al suolo; i soccorsi - forse tardivi - hanno cercato a lungo di rianimarlo, ma il suo cuore granata aveva già cessato di battere. Morire il 4 maggio, a Superga, è davvero qualche cosa di incredibile. Il mondo del Toro si stringe intorno alla famiglia di quest'uomo, iscritto a un Toro Club della provincia, circondato di affetto.