Bass player Juve?| Conte 'Deve aver fame'
Lo shopping non è questione di griffe o di facce da poster per i tifosi, dice Antonio Conte: «Top player o bass player mi interessa poco. L'importante è che arrivino buoni giocatori e che abbiano fame». Di certo, la Juve che sta girando gli Stati Uniti non è completa, ragiona ancora il tecnico dopo la prima vittoria bianconera della tournée Usa, contro i messicani del Club America: «Abbiamo bisogno di diversi innesti, ma sappiamo bene cosa dobbiamo fare».
Antonio Conte, un voto alla partita contro il Club America?
«Per noi è stato un ottimo test, anche perché loro hanno già iniziato il campionato».
Rispetto all'esordio di Toronto dov'è migliorata la Juve?
«Al di là del risultato, perché sapete che a me non piace mai perdere, la cosa più importante è stata quella di proporre il nostro progetto, le nostre idee. La nostra voglia di fare calcio. Però ci vuole tempo: dobbiamo costruire una casa, e siamo appena alle fondamenta».
Pagella agli operai del cantiere?
«Ho dei lavoratori che credono in quello che fanno e che hanno voglia di costruirla, questa casa. La disponibilità è massima. Sono solo venti giorni che lavoriamo, ma mi è piaciuta molto la loro applicazione. Anche perché, questi test, non saremmo neppure pronti a farli.
Cosa non funziona?
«C'è davvero tanto da migliorare».
Pare vadano bene gli apprendisti: che ne pensa di Pasquato?
«È un ragazzo che ha la specificità di ruolo: il tipo di giocatore del quale ho bisogno sugli esterni. Abbiamo deciso di portarlo negli Stati Uniti, ed è la dimostrazione che serve specializzazione. Chi l'ha visto in questa partita, non avrà certo pensato che è un giocatore della Primavera. Me lo tengo stretto, anche perché sugli esterni siamo in pochi».
Quanti professionisti del settore le mancano? «Ogni anno ho avuto cinque o sei esterni. Basta vedere quanti ne avevo nelle mie precedenti squadre. Ma questa Juve è in costruzione e ha bisogno di diversi giocatori. Qui siamo venuti in tournée con cinque ragazzi, bravissimi: come Sorensen, Immobile, Marrone, Pasquato e Giandonato».
Quanti giocatori le servono ancora?
«C'è da intervenire, ma sappiamo quello che dobbiamo fare. Per essere competitivi e lottare abbiamo bisogno di innesti. Diversi innesti».
Quanti?
«La società lo sa».
Più di due?
«Sappiamo ciò che dobbiamo fare».
Sta aspettando il top player?
«L'importante è che arrivino buoni giocatori, e che abbiano fame. Se poi sono top o bass player non mi interessa».
Le va bene aspettare i saldi di fine agosto o sarebbe meglio far la spesa subito?
«Sappiamo che il mercato è fermo, ma conosciamo anche la giusta direzione da prendere. Poi è chiaro che ogni allenatore vorrebbe avere tutto e subito».
State rispettando il calendario dei lavori?
«Siamo nei tempi giusti di un processo di apprendimento. Dico sempre ai ragazzi che ogni giorno deve essere utile per crescere. Lavoriamo in maniera importante: sui video, sulla didattica. Tutto questo per cercare di migliorare. Prima lo facciamo meglio è».
Un indizio che siete sul sentiero giusto?
«I giocatori cominciano a fare proprio il mio concetto di giocare a calcio: e questo è un aspetto fondamentale».