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Toni nei guai con la Chiesa tedesca
OGGI A MONACO - L'attaccante modenese si è recato oggi presso il tribunale di Monaco di Baviera, e all'uscita, intervistato dai microfoni, ha mostrato ottimismo: ""Sono venuto per parlare e trovare una soluzione". L'unico modo per non pagare la "tassa religiosa" è professarsi atei, rinunciando però ad ogni atto legato alla religione. Già, il problema (in questo caso) è che Toni è apertamente cattolico.
DI CHI E' L'ERRORE? - L'errore, commesso nel 2007, è frutto della compartecipazione tra il commercialista di Toni e il Bayern Monaco, che lo indicò come ateo. Il Fisco, accortosi della situazione, ha inviato a Toni un sollecito sulla base dello stipendio percepito dall'attaccante del Verona al Bayern (6 milioni di euro l'anno): un debito totale di 1,5 milioni più 200mila euro di interessi. Toni pretende che a pagare siano i suoi vecchi commercialisti, che non gli hanno spiegato la tassa sulla religione che vige in Germania. I commercialisti dicono invece che a sbagliare è stato il Bayern Monaco. Il giudice ha proposto un compromesso: 700mila euro li avrebbe dovuti mettere Toni, 500mila i suoi commercialisti e altri 500mila il club bavarese. L'accordo non si è trovato, quindi a giugno si andrà a processo. Sacrosanto, mai come in questo caso.