Toni, scommessa vinta: resta a Firenze
'La Juventus ci ha fatto scappare Berbatov? Lisandro Lopez costa troppo? Osvaldo non riesce a liberarsi dalla Roma? Sapete cosa, proviamo a riprenderci Luca Toni', 'Ma è sicuro, presidente?', 'Fidatevi, ci penso io a convincerlo, non deluderà'. E' andata più o meno così fra il patron della Fiorentina Andrea Della Valle e il direttore sportivo Daniele Pradè, nelle ultime ore dell'ultimo calciomercato estivo. L'azionista di riferimento viola ha voluto riprovare con la 'scommessa' dei sentimenti, che già in passato lo aveva portato a trattenere giocatori ambiti da altri club, come lo stesso bomber di Pavullo, o Adrian Mutu, e recentemente Stevan Jovetic, fondando la sua squadra prima sul cuore e poi sui soldi. Era molto facile cadere nella tentazione di cedere i preziosi gioielli davanti ad offerte sontuose, o rilanciare cifre folli per l'arrivo di alcuni giocatori.
Andrea Della Valle, tra i dirigenti gigliati, è quello che crede maggiormente in un calcio romantico, e a distanza di sette mesi da quella scelta, apparsa ai più un azzardo, si può considerare una scommessa vinta. Trentasei anni il prossimo 26 maggio, Luca Toni non solo è tornato con entusiasmo - per la gioia della sua compagna Marta Cecchetto - ma ha anche segnato sette gol in ventuno presenze (quasi mai da 90 minuti). Toni si è dimostrato un vero valore aggiunto nella rosa guidata da Vincenzo Montella, e un elemento determinante negli equilibri dello spogliatoio, sorto dalle ceneri di un gruppo nefasto e pessimo a livello comportamentale, come quello che c'era nelle ultime due stagioni. L'attaccante emiliano ha risolto situazioni tecniche piuttosto difficili sul campo, ma ha anche messo a segno gol di rara bellezza, come quello alla Lazio. Jovetic e Ljajic passano 'giornate no', come contro il Chievo domenica scorsa? Ci pensa Toni a rivitalizzare l'attacco viola, con un palo, varie sponde e l'assist fortunoso per la rete decisiva di Larrondo.
Certo, capitano pure le serate difficili, come quella di Bologna, ma il giocatore nonostante l'errore clamoroso sotto porta ci ha messo la faccia, presentandosi per primo nella zona mista del 'Dall'Ara' per scusarsi con tutti. Toni è un punto di riferimento sul rettangolo di gioco ma anche fuori. Esempio per i compagni di squadra e dispensatore di consigli. Non a caso Larrondo dopo la rete di domenica scorsa lo ha subito abbracciato con affetto, e l'ha poi descritto come un esempio da seguire dal punto di vista tecnico negli allenamenti. Adem Ljajic si è fatto oltre 40 metri di campo, dopo il primo gol segnato all'Inter, per andare ad abbracciare l'ex bomber del Bayern, che era tutt'altro che dispiaciuto per essere stato momentaneamente scavalcato nelle gerarchie dal giovane serbo. Tutte cose non sfuggite all'occhio attento di Andrea Della Valle, mentore di Toni: con quest'ultimo ha già trovato un accordo per un rinnovo di contratto annuale, che verrà ratificato molto probabilmente a inizio aprile.