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Toni, 300 gol da professionista: la seconda vita del Campione del Mondo esploso in provincia
Il destino li metteva di fronte proprio oggi pomeriggio, Antonio Di Natale da una parte e Luca Toni dall'altra, entrambi classe '77 ed entrambi alla ricerca sempre di nuovi primati. A dimostrare che, sebbene gli anni migliori della carriera siano passati, quella che non viene persa per strada è la voglia di rimettersi in discussione ogni anno e di dimostrare a tanti ragazzi più giovani di vent'anni cosa significhi essere dei campioni di continuità e come si possa mantenere certi livelli di rendimento anche quando il fisico non ti aiuta più così tanto. Di Natale ha aperto oggi le marcature di Udinese-Verona, toccando quota 201 in Serie A e ora a meno quattro del sesto posto assoluto dei marcatori del nostro campione di un certo Roberto Baggio. A chi dice che non essersi cimentato in una grande squadra (ha rifiutato la corte di Milan e Juventus) e che in Nazionale non sia stato così decisivo, lui risponde ogni anno con numeri da fenomeno, perchè trovatelo un attaccante che alla sua età va costantemente in doppia cifra e e che spesso primeggia nelle classifiche dei cannonieri.
CAMPIONI AL BIVIO - Percorso diverso e curriculum differenti ma statistiche ugualmente importanti quelli di Luca Toni da Pavullo nel Frignano. Lui che è esploso relativamente tardi dopo la gavetta con Modena, Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani e Treviso, prima di fare intravedere a Vicenza e Brescia quello che sarebbe stato poi a Palermo, dove realizza 30 reti in un solo campionato di Serie B, e Firenze, dove segna 47 reti in 67 partite, prima di spiccare il volo verso la Germania in direzione Monaco di Baviera. Quella stessa Germania che nell'estate 2006 gli regala un titolo mondiale da assoluto protagonista: solo due reti all'Ucraina nei quarti di finale ma una presenza costante nell'undici titolare di Marcello Lippi. Poi Roma e quello Scudetto solo sfiorato in 5 mesi e una parabola discendente che sembrava inesorabile prima del ritorno a Firenze e del rilancio in grande stile a Verona. Una vera e propria scommessa vinta dal trio Setti-Sogliano Mandorlini, ripagati dai 20 gol dello scorso campionato e dai 5 già messi a segno da inizio stagione ad oggi. Lui, come l'amico Totò, in scadenza di contratto a giugno 2015 e ancora incerti tra un futuro da dirigenti e da papà o un'altra sfida da raccogliere per dimostrare a tutti che anche a 37 anni si può dimostrare di essere i migliori di tutti.
CAMPIONI AL BIVIO - Percorso diverso e curriculum differenti ma statistiche ugualmente importanti quelli di Luca Toni da Pavullo nel Frignano. Lui che è esploso relativamente tardi dopo la gavetta con Modena, Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani e Treviso, prima di fare intravedere a Vicenza e Brescia quello che sarebbe stato poi a Palermo, dove realizza 30 reti in un solo campionato di Serie B, e Firenze, dove segna 47 reti in 67 partite, prima di spiccare il volo verso la Germania in direzione Monaco di Baviera. Quella stessa Germania che nell'estate 2006 gli regala un titolo mondiale da assoluto protagonista: solo due reti all'Ucraina nei quarti di finale ma una presenza costante nell'undici titolare di Marcello Lippi. Poi Roma e quello Scudetto solo sfiorato in 5 mesi e una parabola discendente che sembrava inesorabile prima del ritorno a Firenze e del rilancio in grande stile a Verona. Una vera e propria scommessa vinta dal trio Setti-Sogliano Mandorlini, ripagati dai 20 gol dello scorso campionato e dai 5 già messi a segno da inizio stagione ad oggi. Lui, come l'amico Totò, in scadenza di contratto a giugno 2015 e ancora incerti tra un futuro da dirigenti e da papà o un'altra sfida da raccogliere per dimostrare a tutti che anche a 37 anni si può dimostrare di essere i migliori di tutti.