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    Tomori, il Chelsea lo rimpiange. E il merito è di Ibrahimovic

    Tomori, il Chelsea lo rimpiange. E il merito è di Ibrahimovic

    • Federico Zanon
    Il ragazzo torna a casa. Fikayo Tomori questa sera affronterà il Chelsea, il club nel quale è calcisticamente nato, con il quale è diventato grande, del quale voleva diventare una bandiera. Il sogno di un bambino svanito nel giugno 2021, quando le strade si sono divise, quando il Chelsea ha deciso di scaricarlo definitivamente con un "goodbye my friend", in cambio di 24 milioni di sterline. Tomori ha scelto l'Italia e il Milan, vincendo lo scudetto, i Blues hanno investito oltre 120 milioni di euro per Kalidou Koulibaly e Wesley Fofana, senza però trovare le certezze che cercavano.

    CRESCITA - In molti dalla parti di Cobham sono convinti di aver sbagliato, di aver scaricato troppo frettolosamente una risorsa interna. Un giocatore moderno, che si sarebbe adattato senza problemi all'idea di calcio prima di Tuchel poi di Potter. Il ragazzo nato a Calgary, in Canada, è diventato una sicurezza del reparto difensivo del Milan, come raccontano i numeri: con lui in campo i rossoneri hanno subito una media di 0.8 gol a partita, senza di lui di 1.3. E il dato sui duelli vinti passa dal 70 al 57%. Secondo i media inglesi buona parte della sua evoluzione passa dagli insegnamenti di Ibrahimovic, in allenamento e in campo. Tomori ha imparato a diventare più 'cattivo', più aggressivo. Ma anche più intelligente, nella lettura della partita e nella gestione delle energie. Ha alzato l'asticella, diventando uno dei migliori nel suo ruolo, in Italia e in Europa. Un rimpianto per il Chelsea, un enigma per la maggior parte degli inglesi che da mesi si fanno la stessa domanda: perché in nazionale gioca Maguire e non lui?

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