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    Tomori è tornato e con lui il vero Milan

    Tomori è tornato e con lui il vero Milan

    • Daniele Longo
    Pioggerella, freddo polare e un’Atalanta pronta a tornare a fare la voce grossa per la Champions League. Con queste premesse serviva solo un grande Milan per scaldare gli oltre 70000 di San Siro. E lo è stato sotto tutti i punti di vista: tenuta mentale e fisica per tutti i 95’ di gioco, intensità nella proposta di gioco e una fase difensiva pressoché perfetta. Maignan è tornato mettendo al servizio della tutta la sua personalità. Il portiere francese si è fatto apprezzare per come ha guidato la squadra ma di interventi nemmeno l’ombra grazie alla straordinaria solidità del terzetto difensivo. Thiaw é stato praticamente perfetto, Kalulu ha annullato Lookman. Ma la vera notizia è il ritorno ad alti livelli di Tomori.

    ECCO IL VERO TOMORI - La metamorfosi di Tomori è la stessa del Milan. Il difensore inglese ha vissuto un inverno difficile: errori in marcatura, una emotività spiccata che sfociava in nervosismo, poca lucidità nelle scelte. E poi anche un pizzico di sfortuna con quel problema muscolare che lo ha costretto ai box nel momento più delicato della stagione. Con il passaggio alla difesa a tre il Diavolo ha ritrovato quella compattezza che lo aveva caratterizzato nella fase finale della scorsa stagione che lo ha portato alla vittoria dello scudetto. E ha ritrovato una versione deluxe di Fikayo che non sta sbagliando più nulla. Anzi, è tornato quel fattore determinante per arrivare al successo. Nella ferocia agonistica dell’ed Chelsea la squadra trova una guida carismatica in più, si identifica nel suo spirito. In un tackle vinto su Lookman, in un recupero a campo aperto su Hojlund. Tomori è tornato e con lui il vero Milan di Pioli. 

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