'Ti amo, terrone? Io lo ricanterei'
Due ore e mezza di allenamento al mattino. Altre due nel pomeriggio. Andrea Mandorlini torchia i suoi, mentre l’Alpe di Siusi sorveglia: «Stiamo lavorando bene», dice. I primi dieci giorni del nuovo Verona sono trascorsi parlando poco di calcio giocato. Polemiche e una gran caciara intorno all’Hellas. Ecco il tempo di fermarsi a fare il punto della situazione, dopo che il Grigio ha portato a mangiare in malga tutto lo staff tecnico gialloblù: «Polenta con gorgonzola e finferli, gulasch, affettati, carpaccio di cervo: ci siamo rilassati in baita», racconta. E va a ruota libera.
Mandorlini, come sta crescendo l’Hellas? «Per ora sono soddisfatto. Non ci sono stati infortuni, nessuno si è bloccato, e già questo ci aiuta. Anche se non posso considerare completa la rosa che abbiamo».Cosa serve ancora? «Ho parlato con il presidente Martinelli: gli innesti saranno effettuati, non ne dubito. Se mi chiedete in che direzione ci stiamo muovendo, beh, questo preferisco tenerlo per me».
C’è qualcuno, tra gli ultimi arrivati, che l’ha colpita? «Se devo fare un nome, penso a Gomez. Non riesco a capire come sia stato possibile lasciarlo andare via l’anno passato. Comunque ora è con noi, e questa è la cosa più importante». Intanto è scattato il deferimento della società per il caso del calcioscommesse… «Dal mio punto di vista, mi pare che la posizione del Verona sia veramente lieve. In relazione alla partita contestata, quella con il Ravenna, dico che è stata più che regolare».
Mandorlini, e lei come sta vivendo la situazione che l’ha coinvolta dopo il coro «Ti amo terrone», alla presentazione ufficiale? «Continuo a pensare che il trattamento che mi è stato riservato sia stato vergognoso. Certa stampa ha strumentalizzato tutto quel che è successo. Inaccettabile». Tra l’altro, su internet, è comparsa una foto di Caglioni, portiere della Salernitana, che, durante la finale all’Arechi, era in curva con addosso una maglia con sopra la scritta «Odio Verona». Che ne pensa? «Che in tanti se la sono presa con me per quello che è un episodio di natura goliardica, senza nessun intento offensivo, mentre ci sono stati gesti ben diversi. Come dimenticarsi del clima che abbiamo incontrato a Salerno? Ce ne hanno fatte di tutti i colori».
Dunque rifarebbe quel coro? «Assolutamente sì. Stiamo parlando, inoltre, di una canzone degli Skiantos, priva di qualsiasi connotazione razzista. Invece c’è chi ha voluto deliberatamente ricamarci sopra, per non so quale interesse». Torniamo a parlare di campo. In Coppa Italia, il via con il Vicenza. Suggestioni? «Sarà una partita speciale per l’Hellas, è un derby sentito, io ne ho provato l’emozione da avversario del Verona, perdendo una volta e vincendo l’altra. Un ottimo esercizio per calarci subito nel clima del campionato».
E per lei, Mandorlini, che gara sarà? «So che a Vicenza mi aspettano, ci sono state delle tensioni quando me ne sono andato, nel 2003. La mia frase sui magnagati, dopo la promozione? Era una battuta scherzosa».
Chiusura in musica: «Eh già» di Vasco Rossi fu lanciata da lei come colonna sonora del Verona della scalata alla B. Un’altra canzone per l’anno che comincia? «Prima vediamo quali altri interventi sul mercato faremo, dopo mi esprimerò: la risposta, quindi, mi riservo di darla più avanti».