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  • 'Ti amo, terrone'. Freak Antoni a CM: 'Caso Verona? Vi dico che...'

    'Ti amo, terrone'. Freak Antoni a CM: 'Caso Verona? Vi dico che...'

    • Germano D'Ambrosio

    L'estate scorsa un loro brano per poco non metteva nei guai il tecnico del Verona Andrea Mandorlini, che si ritrovò addirittura al centro di un'inchiesta della Figc. I membri degli Skiantos, lo storico gruppo rock demenziale bolognese, mai si sarebbero aspettati di venire citati con la loro hit Italiano terrone che amo nelle cronache calcistiche. Eppure Mandorlini, insieme ai tifosi gialloblù, ha usato il brano a mo' di sfottò nei confronti dei 'colleghi' della Salernitana (squadra battuta ai play-off di Lega Pro) durante la presentazione della squadra veneta. Ma con un intento decisamente diverso rispetto a quello per cui era stata concepita la canzone... Lo spiega, ai microfoni di Calciomercato.com, proprio il frontman degli Skiantos, Roberto 'Freak' Antoni, vero e proprio guru del genere demenziale in Italia. Quest'ultimo, peraltro, è ora impegnato nella presentazione del film 'Freakbeat', di cui è protagonista: un surreale docu-movie ambientato in Emilia in cui si rievocano le atmosfere degli anni '60. E proprio dal beat ha inizio la nostra chiacchierata…

    In Inghilterra la cultura beat - specie con il fenomeno dei mod - nei primi anni '70 è penetrata fortemente nelle curve degli stadi. Perché, invece, in Italia ha fatto breccia nel costume e nella musica, ma non nel calcio?

    'Perché purtroppo il calcio in Italia serve soprattutto come valvola di sfogo e non come ambiente nel quale crescere e progredire mentalmente, come dovrebbe essere. Nel nostro Paese è uno sport talmente privilegiato da essere diventato un cortile per bambini viziati, dove si esibiscono giocatori super-protetti e super-coccolati, nonché super-perdonati quando fanno porcherie. E così lo stadio rischia di diventare un compartimento stagno, chiuso al suo interno, perché chi sta sugli spalti si riconosce in maniera assoluta in quelli che giocano, si crea un'osmosi totale. Non a caso i tifosi dicono: abbiamo vinto, abbiamo perso. Questo plurale collettivo a me ha sempre fatto molta impressione. Da lì a passare alle tifoserie violente, magari con delle contaminazioni ideologiche da quattro soldi, il passo è breve, anche perché subentra lo sfogo della rabbia repressa, il voler motivare una settimana di lavoro stressante e faticoso con il rito della domenica, che a tutti i costi si vuole rendere gratificante'.

    Mi pare di capire che il calcio non sia esattamente la tua più grande passione...

    'Diciamo che sono un tifoso leggero, soffice, non troppo coinvolto. Sostengo il Bologna, che è la squadra della mia città natale, ma non sono un tifoso intollerante. Non ho delle posizioni preconcette da difendere, non ho l'astio tipico dei tifosi troppo accaniti'.

    Ti saresti mai aspettato che una tua canzone, in questo caso Italiano terrone che amo, sarebbe finita nei telegiornali sportivi?
    'No di certo, anche perché da quando gli Skiantos hanno ripreso la loro attività dopo una pausa di tre anni, dall'81 all'84, non hanno più avuto alcuna chance promozionale e pubblicitaria. Hanno sempre fatto dischi e canzoni nella disattenzione assoluta e generale, senza ottenere l'ascolto di nessuno. Quindi che qualcuno conoscesse Italiano terrone che amo per me è stata una sorpresa'.

    Cos'hai pensato guardando il video di Mandorlini che la canta insieme ai tifosi del Verona?

    'Beh, ho pensato che ci fosse un grande equivoco. Mi sembra sia stata usata come canzone ironica, quale è in generale lo stile degli Skiantos, ma che ci fossero possibilità di fraintendimenti, che venisse presa come una canzone razzista sul serio, quando invece il significato era totalmente opposto, nelle intenzioni. Quella è una canzone anti-razzista, quindi in questo caso politicamente corretta, che gioca sul fatto che l'italiano medio, che sia del Nord, del Centro o del Sud, ha dei modi di fare stereotipati e un po' tamarri, a prescindere appunto dalla provenienza geografica. In genere se una mia canzone viene usata in maniera propria, senza distorsioni, mi lusinga, è ovvio. Ma certo che usata così...'.

    Lascia un messaggio a quelli che questa distorsione l'hanno compiuta...

    'Posso dire solo che il razzismo non aiuta nessuno ad andare avanti, ad aprire la testa, a conoscere le cose. Il compito dell'essere umano è quello di progredire, e il razzismo non ci migliora, ci chiude la visuale'.


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