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    Thuram: 'Parma contro il razzismo per battere il Pensiero Bianco, l'Europa lascia morire tanta gente in mare'

    Thuram: 'Parma contro il razzismo per battere il Pensiero Bianco, l'Europa lascia morire tanta gente in mare'

    Domenica il Parma gioca con una maglia nera con la scritta in oro: "Black Lives Matter". L'ex difensore francese Lilian Thuram ha dichiarato in un'intervista al quotidiano La Repubblica: "Sono orgoglioso che il Parma abbia fatto questa scelta, anche perché è lì che io sono diventato un giocatore. Parma sarà sempre al centro della mia vita e io sono molto fiero di questo gesto incredibile. Dietro alla squadra c’è sempre una città e tanta gente civile di cui non si parla mai. Quando dimostri la volontà di essere una società che cerca il bene, non retrocedi mai, anzi rinasci". 

    "Il calcio ha un potere incredibile e dimostra che si può lottare contro il razzismo. Farlo a voce è importante, ma cambia poco le cose, scriverlo sulla maglia ha più forza e ha più valore simbolico. La maglia è un codice identitario, è quella che veste il tuo corpo, non è solo un indumento, ma un messaggio mondiale. È un’iniziativa potente perché coinvolge società e tifosi perché invita a riflettere sul fatto che nella nostra società ci sono problemi. E che va oltre i soldi e il profitto. Rende tutti più consapevoli, anche la gente che non vuole vedere, anche quelli che dicono non si tratta di razzismo, ma solo di episodi legati ad alcune persone". 

    "In Inghilterra quest’anno i calciatori si sono inginocchiati prima dell’inizio delle partite e non solo Marcus Rashford ma anche altri atleti si sono dati da fare per aiutare chi cresce in condizioni disagiate. È un segnale importante da parte dello sport: la nostra partita è anche aiutare a cambiare le teste e provare a rendere il mondo migliore. Il calcio non può e non deve essere la vittoria di un’oligarchia che mette il guadagno al primo posto, bisogna rimettere la solidarietà al centro del gioco, ridistribuire in maniera più equa la ricchezza. Condividere e non approfittare". 

    "Il mio nuovo libro si intitola 'Il Pensiero Bianco'. Parte da una conversazione telefonica con un amico: 'Pierre, se io sono nero, tu cosa sei?'. 'Normale', è la sua risposta. Il libro parla dell’identità legata al colore della pelle che noi abbiamo integrato come normale. Il razzismo di oggi è una trappola, è un’ideologia politica per giustificare e rendere accettabile la cristallizzazione di una gerarchia, una costruzione voluta da una minoranza avida della società per sfruttare altra gente. Prima di vederci come bianchi o neri o altro. La prima cosa che ci definisce è che siamo tutti esseri umani. Quando tra mezzo secolo ci guarderemo indietro ci chiederemo: come abbiamo potuto lasciare morire così tante persone in mare? Com’è stato possibile che l’Europa abbia chiuso le frontiere a chi cercava un rifugio dicendo voi non siete legittimati ad entrare e qui non c’è posto per voi? Potete morire". 

     

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