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Thuram, la dedica più bella. Inter come Pogacar
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Avete capito che le cose si devono prendere sempre con il sorriso e che ironia più autoironia sono sempre e comunque da applaudire? No, non sembra che abbiate capito. Non tutti, almeno, perchè la raffica di commenti lesivi si è appena attenuata (neanche tantissimo, in verità), malgrado il ricavato della maglia autografata sia stato preannunciato in beneficenza. Parliamoci chiaro: la beneficenza è per chi la riceve, non per chi la fa. Addirittura, fino a qualche decennio fa, lo slogan era “la beneficenza si fa, ma non si dice”. Dettagli. Fondamentale che l’iniziativa sia finalizzata a qualcosa di buono. Il resto è mancia.
Resta lo sbigottimento per una situazione surreale. Chi ha fatto il pronostico sbagliato (il sottoscritto) sorride insieme al protagonista (Thuram). I tifosi commentano con più o meno coerente consapevolezza di cosa sia un pronostico. Invece gli haters insultano, offendono, minacciano (salvo poi piagnucolare se vengono richiamati alle loro responsabilità). In questa situazione - comunque psicologicamente sgradevole - conviene far finta di nulla e anzi lanciare la provocazione di una caccia al tesoro nel magico mondo del web. Trovate un tifoso, un content creator, un giornalista, un appassionato, un influencer, un chi vi pare… Trovate uno qualsiasi, ne basta uno. Oppure una, ne basta una, di dichiarazione di Marotta o Inzaghi in cui si dice che Sommer sarà meglio di Onana, Bisseck di Skriniar, Frattesi rispetto a Brozovic, Thuram su Dzeko e Arnautovic al confronto con Lukaku. Via alla caccia al tesoro. Infiammate pure Google. Non troverete nulla.
Vale la regola di sempre: chi vince festeggia, chi perde si giustifica. Oppure una considerazione ancora più irridente: i vincitori scrivono la storia, i perdenti la leggono. Giusto così. L’Inter ha stravinto nei singoli, nel collettivo e nella guida tecnica. Stravinto con merito. Magari anche con un pizzico di permalosità, se poi Marotta e, davanti alla qualificata platea degli Inter Club riuniti a festa, impugna il microfono per arringare la folla dicendo che “l’Inter ha vinto sull’invidia di chi la criticava”. Ok. Va bene tutto. Applausi.
Ma altro che invidia. L’Inter ha vinto come Pogacar il Giro d’Italia. Dominando dalla prima all’ultima tappa. Sul podio della corsa rosa sono arrivati Martinez e Thomas a una decina di minuti. Sul podio del campionato Milan e Juve a una ventina di punti. Solo che i due ciclisti ben piazzati sono stati confermati per le prossime corse, perché obiettivamente non potevano fare di più. Invece Pioli e Allegri sono saltati. Capìto la differenza?
Arrivederci al prossimo pronostico, che sarà nel week end precedente l’inizio del campionato. Tra le stelle cadenti della notte di San Lorenzo e i gavettoni in spiaggia a Ferragosto, la speranza di chi scrive (e di Thuram, ragazzo contemporaneo, vivace, intelligente) è che i pronostici estivi diventino un UPGRADE verso discussioni più civili, magari finalizzate alla beneficenza come quest’anno.
Ah, ultima parola prima di chiudere. Nessuno si permetta di stilare classifiche in base al monte ingaggi, nemmeno per l’anno che verrà. Non sono attendibili per i reali valori tecnici delle squadre. E per chi non lo avesse compreso, provate a rispondere a questa domanda: Lautaro segnerà più gol in proporzione ai milioni del nuovo ingaggio?
Se dipendesse tutto dal monte ingaggi, il pronostico per il prossimo Europeo sarebbe facilissimo: basterebbe fare i conti degli stipendi. Tipo: prima l’Inghilterra, seconda la Francia, terza la Germania e quarta la Spagna? Per fortuna, il calcio è un’altra cosa. E lo so perfino io ;)