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Thohir: 'Non vendo il mio 30%, sarò ancora presidente. Ecco le novità'
HO FATTO DEL MIO MEGLIO - "Abbiamo un piano quinquennale e questo è il secondo anno, siamo cresciuti sia sul fronte sportivo che societario, ma nell'era dei superclub non è facile, dobbiamo essere davvero competitivi. Spero che quello che ho fatto in questi due anni venga rispettato, probabilmente non ho reso tutti felici ma credo comunque di aver fatto del mio meglio. Se andate a riascoltare le parole che ho detto a novembre 2013, l'Inter è uno dei 10 migliori marchi al mondo ma, in quanto a entrate, siamo al diciassettesimo posto. Nell'era dei superclub, nella maggior parte di questi le entrate superano i 300 milioni di Euro e continuano a aumentare. Col nuovo accordo per i diritti TV della Premier League credo che, tra i 30 club leader nella classifica dei profitti, 20 di essi saranno inglesi. Questi sono i miei calcoli, ma forse mi sbaglio, quindi, l'anno prossimo, potremo scendere ancora in questa classifica, forse al ventesimo posto. Non possiamo rimanere fermi ad aspettare".
LA SCELTA MIGLIORE... FORSE - "Sono il presidente e devo prendere delle decisioni e assicurarmi che l'Inter sia stabile. L'Inter deve giocare in Europa League e poi qualificarsi alla Champions League. Forse questa non è la decisione migliore per tutti, ma penso che questa sia la miglior decisione per me come presidente dell'Inter e per le necessità della squadra".
UNA LINGUA COMUNE - "Il Gruppo Suning di Mr. Zhang, il Presidente, crede in questo progetto, lui vuole costruire l'Inter insieme a noi, farla crescere. Vuole che io rimanga presidente, mentre lui vuole far rimanere la dirigenza, crede nel progetto. Tutto questo arriva dopo aver cercato a lungo partner in Cina perché noi crediamo in questo, nella partnership. Il signor Moratti è un imprenditore, io sono un imprenditore e incontrare il signor Zhang che è un imprenditore è un bene, perché possiamo parlare la stessa lingua, allo stesso livello e avere le stesse sensazioni. Io sono molto felice, voglio che questo club cresca e possa competere a livello globale".
ANCORA GLI STESSI - "La dirigenza e il progetto non cambieranno, c'è un piano quinquennale. Tuttavia, quel che cambierà sarà un aumento di tifosi in Cina, la presenza dell'Inter in Cina e in Asia che sarà sempre più forte. Come ho detto prima, il nucleo dei nostri tifosi rimarrà in Italia, sono loro che vengono allo stadio, che ci sostengono, che accompagnano l'Inter con la loro pazienza. Prima avevamo un'affluenza media di 45.000 persone allo stadio, è incredibile, ma poi quel numero è ancora salito e adesso siamo i primi in Italia in quando a affluenza e perciò dobbiamo ringraziarli. Allo stesso modo, visto che siamo nell'era del digitale, le persone si relazionano all'Inter in modo globale, abbiamo più di 100 milioni di tifosi in Cina, dobbiamo prenderci un impegno con loro, prenderci un impegno con l'Asia, ecco perché abbiamo deciso di andare in Asia dal prossimo anno e per i cinque seguenti, essere presenti in Asia e la Cina sarà uno dei punti focali principali. Abbiamo circa 190 milioni di tifosi in Asia e se guardiamo i dati sui tifosi in Indonesia, il numero sta crescendo".
LAVORIAMO PER LA CHAMPIONS - "È bello costruire tutto questo insieme ai tifosi, ma comunque il nostro nucleo di tifosi rimane in Italia, non fraintendetemi. I cambiamenti saranno perlopiù nella parte aziendale, grazie all'impegno del Suning che vuole investire e far crescere il club. Quest'anno dobbiamo giocare l'Europa League e se riusciamo ad andare il più avanti possibile credo che sarà positivo e il prossimo anno dovremo essere in Champions League. Per arrivarci dobbiamo lavorare insieme, io, Suning, il presidente Zhang, credo che la cosa più importante sia avere una presenza continua in Champions League e dobbiamo trovare investimenti. Il Fair Play Finanziario è un altro tema da rispettare e dovremo trovare un modo, ovviamente non per aggirare il Fair Play Finanziario, ma per costruire un qualcosa che permetta all'Inter di avere una presenza continua in Champions League e anche per aumentare i nostri introiti. L'Inter è un brand globale con una storia incredibile e dobbiamo tornare a quei livelli".
NON VENDO - "Non è vero che venderò anche il restante 30%, però, ancora una volta, la gente può dire quello che vuole. Io resto, credo nel progetto, stiamo lavorando insieme alla dirigenza, abbiamo appena siglato una partnership importante. Vogliamo costruire qualcosa insieme. Devo ringraziare il signor Moratti perché ha creduto nel progetto e anche nella transizione e per aver sostenuto il progetto in questi due anni e mezzo. Non è facile, ha sempre avuto un punto di vista aperto, ha sempre aperto il suo cuore perché ha creduto nel periodo di transizione sotto la mia guida e per questo lo ringrazio. Lui sarà un pezzo molto importante della storia dell'Inter, io per ora non voglio essere paragonato a lui perché non ho ancora fatto niente, l'unica cosa è stata guidare un periodo di transizione per far sì che l'Inter fosse competitiva. Credo proprio che i rapporti tra me e il signor Moratti non cambieranno, ceno ancora con lui quando vengo a Milano perché il nostro rapporto va oltre gli affari, è come una discussione in famiglia. Credo fermamente che lui continuerà a sostenere l'Inter e, come abbiamo anche detto col presidente Zhang, lui può ancora darci dei consigli, anzi, avremo bisogno dei suoi consigli perché lui rappresenta il DNA dell'Inter, ben più di noi. Questa partnership vuole costruire un bene di valore e, come sapete, Inter Campus continuerà a lavorare con Moratti e famiglia. Inter Campus è un progetto molto importante per il nostro futuro e che crescerà anche a livello globale grazie alla direzione di Carlotta Moratti. E' una bellissima partnership e questa non è la fine della storia, anzi, la storia dell'Inter continua a crescere ed è bellissimo vedere che questa storia andrà avanti".
UNO DI FAMIGLIA - "Vogliamo fare del nostro meglio, credo davvero che questa sia una grande partnership. Non vogliamo essere degli estranei, vogliamo davvero fare quello che ci chiedono i tifosi e anche riuscire a sostenere i cambiamenti portati da questa globalizzazione. Nonostante questa partnership, crediamo ancora nel calcio italiano. Il calcio italiano deve tornare a essere competitivo, questo è il momento. Il calcio italiano, nella sua storia, è stato ben presente in Cina fino a qualche anno fa. Adesso deve tornare a quei livelli e, con il sostegno di molti investimenti dalla Cina verso l'Italia, credo che potremo farcela in maniera positiva. Grazie ancora per il sostegno, io sarò ancora qua per voi, grazie".